lunedì 29 agosto 2011

VAL RESIA-SAPPADA 1-0 (PRIMO TEMPO 1-0)

Mandate Gjova Goi alla prova del cuoco.
Quest’uomo continua a fare le nozze con i fichi secchi.
Prende i quattro ingredienti a disposizione (presente quando tornate a casa da una nottata di quelle folli e vorreste farvi almeno una clamorosa pasta aglio-olio-peperoncino, ma il frigo langue?)
Ecco, lui trova una (anzi un) cipolla di Oseacco, un po’ di strok stolvizzano (Ale e Mauri), da Beverly Crisacis ovviamente fanno gli sborni e gli mandano pregiato caviale (Manu), per la birra ci pensa Gniva (del resto con Save e i suoi molteplici bar non c’è difficoltà a reperirla).
Gjova aggiunge un po’ di spezie varie, recupera qualcosa che stava andando a male (l’ancora mezzo azzoppato Puschi), scarta le mele marce come Elio (scherzo, Cugno in realtà era squalificato e ci saluta tutti dal mare! Come lui, anche Denis può solo guardare da fuori per l’espulsione ingiusta comminatagli nella partita di Arta) e, in situazione di emergenza assoluta, riesce a mantenere l’inviolabilità del Rop e a guadagnare i 3 punti che portano il Val Resia a 14 punti.
14 punti che sono un bottino davvero grasso, visto che la mancanza di numerosi giocatori - soprattutto per infortunio ma non solo - è iniziata già in preparazione e, con l’avanzare del calendario non è certo migliorata, anzi!
Sta di fatto che, a inizio partita, un pari sarebbe stato preso come oro colato.
Poi si inizia a giocare e…
…anzi, no, un momento.
Prima di iniziare a giocare si presenta sul palco del Rop un nuovo idolo incontrastato, il numero 11 del Sappada.
Questo giocatore, capello rasato sui lati e cresta da ultimo mohicano (evidente il buon James Fenimore Cooper li aveva contati male) si appropinqua alla rete che delimita il campo e così, immotivatamente, caccia un urlo belluino molto apprezzato dai suoi supporter.
Ora, vi è mai capitato di avere un’epifania?
No, non la festività in cui, da piccoli, la befana vi portava i doni o il carbone, a seconda di come vi eravate comportati.
Una epifania, una rivelazione, una intuizione, insomma…
Ecco, dopo questa scena subito avverti quel prurito, quella sensazione sottopelle per cui automaticamente lo etichetti come uno di quei giocatori fumosi e non propriamente fenomenali.
Si avvererà poi tutto ciò?
Cavolo, se si avvererà.
Dicevamo…
All’inizio la speranza era di un pari, tipo 0-0 con catenaccio “vergognoso” ad oltranza.
Poi la partita comincia e nel giro di 10 minuti, Ale si presenta due volte solissimo davanti al portiere.
La prima ciabatta malamente sul fondo, come gli è capitato più volte in stagione e sempre con il risultato in bilico, mentre la seconda centra lo specchio della porta ma, un po’ per il calcio debole, un po’ per una gran intuizione del portiere che con la mano di richiamo riesce a parare, il risultato non si sblocca.
Ale deve recuperare in freddezza, mentre il sole scalda, eccome se scalda.
La difesa sappadina invece sbanda, oh quanto sbanda.
Si comincia così ad acquistare un po’ di fiducia.
Antonio ha mandato a quel paese per alcune ore i libri, dando maggior considerazione ai 3 punti in palio che alla terza prova.
Poi magari lo bocceranno, ma intanto era presente alla partita. E bravo Anto.
Sull’altra fascia Loris pompa parecchio in avanti e, anche se dopo 10 minuti si spompa per la fase di ripiego, quando attacca si rende sempre pericoloso, pur concedendo 3 o 4 volte delle intere praterie di spazio per gli avversari.
Ma tanto da quella parte c’è il mitico numero 11.
Visto che in difesa teniamo bene, un po’ chiunque a turno cerca di sforacchiare il portiere del Sappada.
Ci sono i tiri di Save e Loris su punizione che lo chiamano a due interventi davvero impegnativi, così come non sarà semplice la parata sul tentativo, sempre di Loris, di beffarlo direttamente da calcio d’angolo.
Arriva poi la terza occasione per Ale, ancora ben assisitito per smarcarlo e mandarlo in porta, ma il motore è ancora imballato.
Si vede che ha ancora il motore Ferrari e non il Red Bull.
O quantomeno LA Red Bull, di un altro illustre assente, anche lui in pit stop prolungato ai box per infortunio, cioè il Taco.
Per segnare ci vuole un rigore (arriva al 39') su un presunto tocco di mano di un difensore che, stando all'arbitro, nel gettarsi in scivolata porta via la palla ad Alessio solamente col braccio.
Ale sul dischetto non si fa prendere dalla frenesia e supera il portiere per l'1-0.
E dire che poco prima (35') un tiro deviato di Piller Roner poteva risultare fatale, ma Maurizio con una gran parata aveva mantenuto il risultato in equilibrio.
Nella ripresa, al 48', la prima opportunità è per Manu.

Il bello è che oggi non gioca punta, ma centrocampista a schermare la difesa.
Con degli scambi rapidi parte in coast to coast e il portiere gli prende di piede il pallone del raddoppio.
Mauri salva (il vantaggio stavolta) con una bella uscita al 75'.
Il finale potrebbe essere un po' più tranquillo, ma Brida incredibilmente spara sul fondo a vuoto all'83'.
La difesa rossoblu però non concede nulla e vengono conquistati 3 pesantissimi punti.

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