lunedì 31 dicembre 2007

IT'S OVER (2007)...


... sono 2 stagioni che il campionato termina con la scena qui sopra (copyright, al solito, del buon Ranieri. A proposito, faccio un po' di pubblicità alla sua nuova "creatura", che trovate su Internet all'indirizzo http://ranierifurlan.blogspot.com).
E quindi direi che non c'è modo migliore di concludere anche questo 2007 così.
Visto però che già un botto di anni fa i Casino Royale dicevano che "Ogni stop è solo un altro start" ne approfitto per augurare a tutti anche un favoloso 2008.

lunedì 24 dicembre 2007

A NATALE SIAMO TUTTI PIU' BUONI...


Lasciato alle spalle il brindsi di auguri e la presentazione del nuovo mister, proviamo a farci contagiare dallo spirito dell'imminente Natale.
E' tanto tempo che non promuoviamo qualche iniziativa benefica ed umanitaria, perciò, con spirito ipocrita al massimo ci accingiamo a riproporre il tutto sotto le festività natalizie, che fa molto paladini della giustizia e del politicamente corretto.
Chi sarà il beneficiario questa volta?
Vai con la nuova puntata delle nostre opere di rednzione...
Il caso di oggi è il seguente.
Il Pidi anche verrebbe ad allenamenti e partite, purtroppo Thomas è un burlone e gli tira degli scherzoni non sempre divertenti.
Quante volte lo ha lasciato in attesa sotto la pioggia, senza mai passare a raccoglierlo in auto.
Poi va da sé che con il più frequentare Resia anche il buon Cristian è venuto a sapere delle notevoli prestazioni in auto del suo amico di Venzone e ha cominciato ad essere un po’ meno fiducioso nelle sue abilità di test driver.
E così la sua presenza ad allenamenti e partite ha cominciato a diradarsi via via.
Lui ci ha provato ad organizzarsi con i bus (diavolo, in società tra mister, presidente e direttore sportivo abbiamo ben 3 stipendiati Saf) ma ogni tanto si dimenticava di scendere per effettuare il cambio bus, ogni tanto si abbioccava, ogni tanto si perdeva a fissare fuori dal finestrino e – sfiga delle sfighe – quando se ne rendeva conto ormai era giunto al capolinea.
Strano che questo puntualmente coincidesse con Tarvisio, località dove dimora la sua donzella.
Memorabile uno scambio di battute tra lui e Giovannino.
- Pidi, cosa ci facevi 2 ora fa a Tarvisio?
- Non ero mica su.
- Ah no, e cosa ci faceva allora un borsone del Val Resia all’altezza del distributore? Andava a spasso da solo?
- Allora mi hai visto veramente!
Ancor più memorabile se si pensa che Gio ha bluffato clamorosamente, dato che quel giorno si trovava al lavoro.
Poi però te lo ritrovavi in tutti i posti più improbabili, vedi Cineplex, Maialetto e via andare.
Ha provato a sacrificarsi facendo Bordano – Rop in scooter, ma questo inficiava notevolmente il suo sistema immunitario e finiva con l’influenza.
Ecco una testimonianza in cui abbiamo effettuato la ricostruzione di uno scambio di sms fra lui e Thomas.
Sms Pidi – ora di invio approssimativa le 10:00 del mattino: riesci a passare a prendermi?
Sms Thomas – ora di invio approssimativa le 11:30 del mattino: sono già a Stolvizza per la transumanza che pranzo quassù. Non combino.
Sms Pidi – ora di invio approssimativa le 13:00: Ok, non importa. Tanto dovevo dirti che non posso venire, ho la febbre.
What?!? Cioè in un’oretta si è ammalato? C’era lo sciopero degli anticorpi?
NB Notare soprattutto la tempestività delle risposte. Probabilmente i due usano i telefonini come suppellettili o oggetti di decoro della casa.
Quando poi schivava gli attacchi virali, finiva anche peggio.
Mentre si recava da casa a Resia eccedeva con la modalità a "manetta" ed in apertura di articolo potete vedere come (anzi, dove) è finito con il suo bolide: sui rami di un albero che costeggia il Rio Gelato!
Per ovviare al tutto si è dunque pensato di ricorrere alla solita colletta.
Cicci, aprite i vostri portamonete. Sì, proprio quelli foderati di bucce di cipolla, per lacrimare copiosamente quando dovete mettere mano al ca$h.
E’ giunto nuovamente il momento in cui contribuire per un’opera pia.
Oh, sì.
Cosa vi cresce su quel cuore di pietra, il muschio?
Fuori la grana.
Non abbiamo mica parlato di una limousine blindata con jacuzzi, frigo bar e danzatrici del ventre come arredo.
La nostra idea era focalizzata maggiormente su un calesse
Se non si combina a raggiungere il quorum, cioè il cash, necessario per acquistare il cavallo ci affidiamo al buon cuore di qualcuno che possa fornire un asinello da traino.
E come cocchiere Ambrogio della pubblicità dei ferrero rocher, quello che non ha mai ceduto alle ambigue richieste della contessa quando gli chiedeva “qualcosa di buono”, dando adito a più di qualche sospetto.
Noi però mettiamo il mezzo ma non l’assicurazione.
Se le cose stanno come sembrano per il Pidi ci saranno un sacco di volatili per diabetici.
E pace in terra agli uomini di buona volontà.
Per chiudere...
...non so cosa avete chiesto che Babbo Natale vi porti sotto l'albero, io nel mio piccolo gli ho detto di recapitarmi una come si deve sotto le coperte.
In ogni caso BUON NATALE A TUTTI!

martedì 11 dicembre 2007

TROPPISSIMA ROBA...

…come disse il poliziotto che arrestò Pablo Escobar quando quest’ultimo, colto in flagrante mentre sguazzava a rana in un container di coca, cercò di fare passare il tutto sbottando "E' una dose minima, per uso personale".
06/12/2007, un sacco di carne al fuoco come dicevamo.
Citazione direttamente da Die Hard 3, quando il cattivo dice a Bruce Willis/John McClane: Simon ordina…
…fatemi gli auguri di buon compleanno!!!
E allora fateglieli a Cozzo, altrimenti quello per ripicca vi trancia con una scivolata killer.
Nello stesso giorno ma di un anno diverso, non in una grotta a Betlemme ma all’interno di una casupola della Saf, veniva al mondo anche il Pidi. Ihihiihihihihih… zzzzzzzzzzzzzzzzz……….
Ma il 6 dicembre è anche la fatidica data in cui un manipolo di temerari parte per la gita sociale, destinazione Praga.
Malesk is back on track, ma soprattutto at work.
Il blog si rianima.
Ready for the report?
Una buona fetta è già pronta e non appena chiudo la pratica vi ritroverete il tutto qua sotto.
Se nel frattempo qualcuno vuole inserire nei commenti i suoi ricordi o avventure, è il benvenuto.
Pronti per cimentarvi con il leviatano?
L'articolo più lungo della storia del blog è qui.
Armatevi di pazienza, un sacco di tempo ma soprattutto tenetevi pronti per fare quattro sane ghignate.
Tenetevi ben saldi alle sedie che vi ospitano davanti al pc, perchè leggerete di cose che voi umani non potete neanche immaginare.
Già alla partenza c’è qualche sorpresa.
A parte il branco di sciamannati che ha detto “Ma perché fare una levataccia verso le 3 del mattino quando posso farmi ospitare da Tato e poi prendere la corriera senza avere preso sonno dalla mattina prima ?”.
Letteralmente dei geniacci, il grande profeta Luigi Contenitore di gas sarebbe lieto di ospitarli nel suo oscuro antro per erudirli su come affinare la loro follia latente.
Manu si è visto spostare una laurea e dunque ripiega (alla grande facciaccia del ripiego! Direi che è un bell’accontentarsi) su Praga.
Il sottoscritto per un bel po’ aveva architettato di darla a bere a quasi tutti sulla sua assenza (riuscendoci) e poi veramente per poco (anche se non per cose di poco conto) risulta davvero assente.
I motori della corriera si stavano ancora scaldando quando si vede il primo litigio.
L’Elisa sale e saluta il consorte.
Elio, dopo una stagione in cui ha potuto far vedere il suo talento di trequartista solo a sprazzi, decide di salire prepotentemente alla ribalta delle cronache.
Al “Buongiorno amore” della sua dolce metà ribadisce con un “C’è un merlo… yeehhh… che vola… yeeehhh… forse voi non lo sapete… quel merlo non volerà mai…”.
Genio non so, sregolatezza tanta e in 20 secondi lei gli mette il broncio.
Cugnaggio tenta la carta a sorpresa per ricomporre la frattura ma il suo “Tanabastalo… Tanabastaloribastalosenzaritorno” non è il quarto asso che ti permette di fare poker ma più o meno un due di briscola.
E’ già tanot che la sua lei non getti sul tavolo il 2 di picche in tutta risposta.
Lui si mette a pisolare e rimarrà catatonico per tutta la durata del viaggio.
A Resiutta sale quel Pulcinella (le dimensioni del naso sono simili) del Taco.
It’s Maria De Filippi time!!!
Mauro quasi si mette a piangere come un ospite di “C’è posta per te” quando scopre che non è lì solo per un saluto veloce prima di andare a fare 6-14 in cartiera, bensì per aggregarsi al resto della combriccola.
Cusic, colto da raptus di immedesimazione in personaggio dei cartoni animati, piazza nel lettore il dvd dell’”Era glaciale”.
Probabilmente la vicinanza del suo gemello opossum Manu gli ha nuociuto gravemente alle sinapsi neurali.
Che cavolo, sono pur sempre le 4 del mattino e la gente penserebbe più a riposare un po’ che a guardare la tele…
L’abbiocco collettivo arriva poco dopo, quando Chiusaforte è ancora lontana e i più si ridestano quando il pullman ha già superato da un bel pezzo il confine austriaco.
Evitato dunque ogni coro all’altezza… sì, avete capito di che paese, quello che paga più per colpe di un terzetto scellerato che giocava qualche anno fa che del gruppo attuale.
Lungo il viaggio qualcuno rischia l’incolumità cercando di collezionare scatti compromettenti dell’allegra banda dormiente.
I flash sbrilluccicano nell’aria e l’incidente diplomatico non scoppia solo perché i sonnacchiosi non hanno forze a sufficienza per aprire le palpebre, figurarsi per far scatenare la viUUUlenza intrinseca e insita dentro loro per l’inopportuno e non richiesto scatto paparazzistico (che non è Ratzinger con una visione xenofoba del mondo. Anche se…).
Il ristoro è molto “al volo” con Save che si diletta nell’affettare salami e formaggio in corsa.
Il maitre consiglia l’abbinamento con una Fink brau da 0,5 litri, produzione Lidl.
Chilometro dopo chilometro la meta si avvicina.
Arrivo in hotel e piazzamento in suite di gran lusso, con attacchi di splendidismo con uno che dice “La mia tv ha più pollici della tua” e si sente ribadire “Sì ma noi abbiamo il bagno più spazioso”
Save, prima di salire, piazza il colpo magistrale e accatasta il contenuto di una cassetta di birra all’interno di una sacca da palestra.
Hai un futuro come contrabbandiere e anche come PR.
Chissà poi che stanza sarà diventata la suite imperiale?
Il passaparola che la stanza verrà adibita a bar ufficiale dell’AS Val Resia è veloce e, soprattutto, efficace.
Il richiamo turistico è notevole, quasi quanto la sete.
Nei momenti di massimo picco ci sono state anche 8 o 9 persone contemporaneamente (più una piromane, che pur di fumare in stanza nonostante il divieto per poco non incendia le tende).
Non tutti però partecipano.
Alcuni optano per la visita guidata del castello, chi per conseguir virtute e conoscenza, chi perché deve seguire coattamente l’anima gemella, magari nel tentativo di farsi perdonare qualcosa.
Prima incomprensione telefonica: squilla il telefono e pensando che si tratti di Smrt parte un “Pronto ?” che neppure la più scafata maitresse di linea erotica saprebbe produrre.
Piccolo problema: all’altro lato del filo non c’è il guardalinee ufficiale, bensì la Bionda che rimane tra l’allibito, lo sconcertato e lo scandalizzato.
Ops… sbaglietto.
Anche se va detto che in altre stanze succede ben di peggio.
Cusic è intento a sviluppare qualche nuova strabiliante teoria che cambierà la storia dell’umanità seduto sul pensatoio regale (ci siamo capiti, devo dire che questa parafrasi mi è uscita proprio raffinata) quando Gianluca interrompe nella “stanza” dicendo che deve assolutamente lavarsi le mani.
Il buon Frankie rimane basito ma incede nei suoi sforzi. Mentali, ovviamente.
Nel frattempo, poco prima di uscire, c’è la magata di uno che lasciamo anonimo (però vi dico che è biondo).
Non appena una ragazza (la sua) in compagnia di un’amica se ne esce con “Noi facciamo tutto quello che fate voi” lui si esibisce in una serie di sillogismi e deduzioni semifilosofiche capaci di mettere in fila Kant, Hegel, Platone, Pinco e Pallino e mandarli tutti a casa con le orecchie basse di fronte a cotanto buon utilizzo della ragione.
Cosa ha elucubrato e successivamente prodotto?
Questa frase: “Ah, sì? Allora io e il mio compagno di stanza (lasciamolo nell’anonimato… come dite? Sarei io? Ma dai…) andiamo a fare la doccia assieme e voi ci guardate. Però cominciate voi”.
Oh my god, un vero maestro all’opera !!!
Prima di cena e del ritrovo con i “castellani”, una piccola equipe si arrabatta velocemente e parte alla scoperta dei malfamati dintorni, per una serie di rapidi aperitivi.
Nel primo locale visitato si possono tappezzare i muri di scritte e, leggendo qua e là, si nota che il luogo è stato meta del pellegrinaggio post campionato anche dell’Edera.
Ogni anno c’è qualche incrocio voluto dal destino con qualche squadra che ha vinto il campionato.
2 anni fa all’Augustiner di Salisburgo incrocio con il Cedarchis (che ha abbandonato il luogo con largo anticipo rispetto alla nostra tabella di marcia), l’anno scorso in un autogrill austriaco sulla via del rientro altro meeting con i cedarchini (e comunque eravamo anche noi campioni in carica) e quest’anno ci siamo messi ad incidere graffiti rupestri sulle pareti dello stesso bar in cui erano passati i giocatori di Enemonzo.
E poi dicono che il Carnico è un campionato minore.
Ma se siamo in tutto il mondo…
E, visti i corsi e ricorsi passati, potrebbe voler dire che il prossimo anno…
No, va bene, mi fermo qui.
Non buttiamoci in pronostici così anticipati.
La guida (non quella turistica, quella degli automobilisti) è molto disinvolta qui a Praga.
Per 20 centimetri (fate voi la conversione prima in foot e poi tramutate il tutto in yarde) qualcuno non perde alluce, polluce, castore, papà castoro, la gang del bosco e via andare, causa sfioro di un guidatore impazzito che brucia un semaforo rosso a velocità alquanto considerevole.
Che si possa schiantare su un palo della luce.
Cena accettabile con Elio che non si è ancora ripigliato, fa strane boccacce e delira.
Ma bravo.
Nel corso del peregrinare notturno Alessio sfoggia le sue capacità di bussola umana.
Conosce solo Carlo Must e Stare mesto, per ovvie assonanze con la sua tanto cara stara minjestra.
La stanchezza del viaggio causa la scissione in gruppi frammentati, c’è chi rincasa prima per la nanna e chi tira tardi, nessuno comunque perde l’occasione di fare la prima conoscenza con Praga by night (non nel senso dei locali, malpensanti).
Ale giocando a biliardo sfiora millemila volte lo strappo del panno verde ed essendo poco ferrato sulle regole getta al vento un paio di partite sostanzialmente già vinte.
Continua con il calcio, ti riesce meglio.
La stanchezza comincia a farsi sentire, Cap e Mauro si assopiscono sul tavolo (almeno non tocca sempre a me questo ruolo. Però com’è che a loro le foto per incriminarli non sono state fatte?) e così, ad un orario più o meno decente, tutti rincasano.
Sulla via del rientro Ale ha il coraggio e soprattutto lo stomaco per mangiare due panini con carbonella (wurstel lasciati talmente a lungo sulla piastra da aver assunto un invitante color catrame) e rondelle di cipolla che ti scordi di avvicinarti a una ragazza se prima non hai fatto i gargarismi con un gallone di benzina.
Il taxista vorrebbe fare il Cicerone, ma la sua offerta non è propriamente quella di condurci a visitare luoghi d’arte.
Gentilmente si declina e, lungo la strada per l’hotel, l’autista sconterà la sua pena dovendo sorbirsi Ale che accanto a lui prova a fare conoscenza con una versione adattata alla Repubblica ceca dello stolvizzano.
Oime sabot.
Ultimo giro di drink prima del rientro in albergo, anche se Ale e Marino vanno a fare i conquistadores (di italiane!) in un disco pub.
Hai capito i furbacchioni…
A colazione non tutti sono presenti per l’uscita con la guida, ma questo era già stato messo in preventivo.
Il presidente, dopo aver rifilato lavate di capo a chiunque l’anno scorso per i ritardi (e l’appropriazione indebita di generi di prima necessità – cioè birra, vino e una forma di formaggio - destinati al paisà emigrato in Ungheria, Santuzzo) si fa beccare in flagranza di reato.
E’ lui che sfora i tempi di discesa per la colazione.
Ahi, ahi, ahi… e infatti i “turisti al seguito” non gliela fanno passare liscia.
Elio schifa un po’ il mondo con una colazione da crucco: uova, pancetta, panino al salame.
Mancavano giusto giusto la frittatona con cipolle, la Peroni ghiacciata da litro ed il rutto libero e poi a posto stavamo.
Ma nemmeno quando si reca in cantiere esordisce con una mangiata tanto pantagruelica.
Disgusto e ribrezzo (magari dovuti allo stomaco che ancora si diverte a fare i giri della morte per qualche sbibitozza in più della sera prima).
A proposito, qua se uno ordina birra arriva il boccale da mezzo, i 33 centilitri non vengono neppure presi in considerazione.
Probabilmente li servono ai lattanti in sostituzione del biberon.
Comunque…
Dopo il giro tra un po’ di monumenti e splendidi edifici storici, si sta avvicinando l’ora del pranzo e del ritrovo con i guerrieri della notte che hanno dilungato un po’ di più la loro permanenza tra le soffici coltri delle brande.
Si materializzano da un bar ed ora, in formazione all star, si va a magnare.
Pranzo c/o “U fleku”, la birreria più famosa della città.
La birra scura, marchio di fabbrica della casa, va giù che è un piacere.
L’orchestrina invece allieta tutti con canzoni tipiche della Repubblica Ceca.
Alcuni titoli riconosciuti dai melomani presenti?
Romagna mia, Azzurro, Que serà serà (whatever will be, will be), eccetera eccetera ma anche ecchecavolo.
Un po’ di rinuncia a lisciare il pelo ai turisti per qualche pezzo locale pareva brutto?
Comunque…
Voci maligne sussurrano che qualcuno abbia anche cercato di passargli gli spartiti di “Non mollare mai” e “Il sogno di un resiano”.
Usciti, ognuno prende la sua strada.
Il maltempo fa prolungare la sosta ber una birretta veloce a ben 2 ore dentro un locale zeppo di slot machines e umanità che sperpera lo stipendio tentando la fortuna.
Dopo la lunga permanenza si trova la forza di volontà per telare e cercare una bella mangiatoia dove zavorrare lo stomaco.
Il fiuto radar è attivo e, superando una zona adibita a set cinematografico (abbiamo visto delle grandi star cinesi. No, non Jackie Chan, i manovali che stavano smantellando il tutto appena sotto il ponte Carlo) troviamo un ristorante non male.
Smrt si pappa 8 etti di costolette di maiale, candidandosi a diventare il sostituto di Homer nella prossima serie dei Simpson.
A birra invece tutti potrebbero puntare a rimpiazzare Barney.
A livello di cibo non vanno tanto lontani nemmeno quelli che si sbranano un enorme stinco di porco.
Non che l’impresa possa bastare a redimerli e renderli degli stinchi di santo.
Appesantito ma con una leggerezza d’animo invidiabile, il manipolo di eroi si rialza da tavola e parte alla caccia di un nuovo locale da conoscere e in cui apporre il segno del proprio passaggio.
Risalita la scalinata che da Malà strana (la piccola città) porta direttamente sul ponte Carlo, individuata la statua di San _ _ _ sotto cui c’è il cane portafortuna da toccare, si opta per un passaggio veloce nel bar più vicino.
Proprio accanto al ponte c’è un posticino che dall’esterno pare niente male, con tanto di mangiafuoco che in precedenza si esibivano all’esterno.
Appena spalancata la porta arriva un cameriere impettito.
Fosse un film di Bud Spencer e Terence Hill verrebbe voglia di salutarlo con un “Ehi, elegantone…” ma è la realtà e magari più di qualcuno pensa “Apperò, che razza di accoglienza. Il servizio deve essere ottimo”.
E invece a Roma direbbero che l’addetto in questione ci rimbalza.
“Sorry, it’s a private party” ci fa e dunque accesso vietato.
Amen, ci si rimette in cammino vedendo se ci riesce di pescare il jolly.
Secondo locale, l’ingresso fa pietà ma Ale è già gasato perché pullula di calcetti.
Ci si addentra nella stanza più grande, decisamente affollata ma non stracolma.
Ci tocca il bis di “Private party” o forse “The bar is full”.
Il senso finale comunque è che non c’è posto.
Ma stica…
Non abbiamo mica facce da galera e ci sono anche delle pulzelle con noi, perché continuano a prenderci a pesci in faccia?
E’ una strana abitudine di questo paese, così come quella di servire patatine fritte e/o crocchette solo come contorno ai secondi e mai come semplice stuzzichino, cosa che a uno che si trastulla in mezzo ai secchi di birra non farebbe certo dispiacere.
Paese che vai usanze (o stranezze?) che trovi, anche se il dubbio che ci abbiano coglionati in quanto turisti comincia ad insinuarsi sottopelle.
Non sanno a che incasso favoloso hanno rinunciato, questi ingenui.
Stiamo iniziando tutti a stufarci, ma basta una rotazione di 180 gradi e… oh, toh… un baretto.
Andiamo, siamo stanchi di cercare e stavolta speriamo che dio ce la mandi buona (come recitava la maglietta che Alessio portava durante lo spareggio sotto quella ufficiale. Smrt integrerebbe con un “E vogliosa”. Sagge parole, figliolo).
L’interno è tendente alla penombra, la clientela e lo staff hanno qualcosa di losco, le sedie sono una diversa dall’altra, qualcuna anche semisfondata (ricordo di qualche rissa?), alle pareti si passa da quadri di buddha a quelli di visnu, con inframezzi di madonne e gesù che porta al pascolo le pecore, qualche vista della città, donne – per così dire – poco vestite, vecchietti e tutto quello che potete immaginare.
Nota a parte per il bagno, sporco come pochi.
La saponetta, che se sfiorata ti passava tutti i tipi di malattie conosciute e probabilmente anche qualcuna ancora da scoprire, era forata e fissata con un filo al muro.
Ma chi credevano l’avesse portata via?
Ma soprattutto…
…cosa puoi fare in un locale del genere se non sentirti a casa (non per le condizioni igieniche e il marasma dell’arredamento, comunque) e fermarti?
Più tardi si contattano via cell gli altri membri “distaccati”.
Ci pensano i novelli Livingstone e Stanley (il sottoscritto e Manu) ad offrirsi volontari per recuperare il gruppone.
Piccoli inconvenienti di percorso incontrati: partenza in direzione opposta a quella corretta e girovagare a vanvera per 10 minuti buoni (ma incontrando 2 graziose figliuole con corna da diavolette).
La tentazione di far spuntare un paio di corna supplementari, stavolta sulle fronti dei loro fidanzati, attrae i 2 ma poi, ligi al dovere, ripartono per portare a compimento l’impresa (anche se sarebbe meglio parlare di titanico sforzo, vista la mancanza di lucidità e senso dell’orientamento specialmente, che li contraddistingueva in quel frangente).
I due poi – in forma splendida più che mai – riescono poi nell’ulteriore capolavoro di non riuscire ad individuare più la bettola di partenza.
Sangue freddo e io me ne esco con un baldanzoso “Aspettate qua che adesso ci penso io”, rapido giro dell’isolato, ritorno con nonchalance e faccia di bronzo: “Manu, tutto sotto controllo… non ho la più pallida idea di dove diavolo siamo!”.
Più di qualcuno trattiene a stento il lancio di improperi e cubetti di porfido…
I due invece si giustificano dicendo: “Abbiamo chiamato Save dicendo di uscire dal locale e mettersi ad urlare, ma non lo ha fatto. Non siamo lontani, se ci avesse ascoltati saremmo già giunti a destinazione. E’ colpa sua.”
Certo, come no. E nel frattempo la marmotta incartava la cioccolata e si sentiva lo stridio delle unghie sugli specchi su cui le “guide” stavano tentando di arrampicarsi.
Sta di fatto che poi Save chiama e si professa 5 metri dietro ai segugi.
Proprio due bei bracchi da caccia. 2 braccobaldi semmai.
Dentro in bar, finalmente!
La baldoria è ben avviata e nascono svariati pezzi d’autore.
Marino conia, in riferimento ad un collega/concorrente di lavoro, la dicitura “Piccolo uomo, grande canaglia”.
Quando l’oste della losca bettola constata che l’incasso (record, ovviamente) è stato raggiunto, sbatte tutti fuori e non dimostra neppure un briciolo di pietà alle supplichevoli richieste per un ultimo giro.
Soli, al freddo e al buio, non ci resta che vagare come dei raminghi alla ricerca di un ospitale rifugio.
Magicamente appare il bar del “Divadlo” (o teatro dei passi perduti, come è anche conosciuto dai praghesi).
Che il riferimento fosse a quelli fatti a vuoto precedentemente da 2 storditi a caso?
Bisogna affidarsi all’orologio del quartiere ebraico per rimettere le cose a posto.
Questo infatti ha le lancette che girano in senso antiorario.
Un possibile strumento magico per recuperare il tempo perduto?
Chi lo sa, ma parrebbe di sì.
All’interno si sfiora l’ossimoro tra la nostra presenza e quella di svariati intellettuali che dialogano dei massimi sistemi o dell’ultimo spettacolo visto nel prospiciente teatro.
E’ anche vero che ci sono 2 attempati e non proprio belli a vedersi signori che si accompagnano a delle donzelle di facili costumi ed esose tariffe.
Vista la quantità di alcol presente nelle loro vene, c’è il dubbio quasi certo che i 2 andranno in bianco rimanendo al verde.
E bravi i vecchi marpioni.
Sulle note di “La notte è piccola per noi, troppo piccolina” si decide di tirare avanti e attendere l’apertura della metrò (ore 5) a zonzo.
Un gruppetto di instancabili punta così la discoteca che si eleva vicino al ponte Carlo.
Facendo la coda Cusic si imbatte in un triestino…
Ma si può?
All’interno si punta ai cocktail cercando l’effetto devastazione, ma ne sanno fare 4 in croce.
Situazione senoritas.
C’è una cinesina notevole e piuttosto discinta che balla vicino ad un ragazzetto svampito.
Impossibile che sia la sua ragazza e comunque il tipo è un pollo, perché nonostante lei si balli e dimeni come si deve, lui le rimane minimo minimo a mezzo metro.
Ahi, ahi, ahi… FESSACCHIOTTO!!!
Smrt si fa tentare dall’idea di smontarlo completamente, senza mettergli le mani addosso, bensì con un semplice affiancamento per sussurrargli nell’orecchio “How much?” (“Quanto l’hai pagata”, per capirci) e umiliarlo definitivamente.
Ormai si è fatto 30 (o meglio, le 5:40 del mattino), tanto vale fare 31 visto che la sala per le colazioni apre i battenti alle 6.
Un bar dalla clientela malfamata accoglie 4 viandanti che, incredibilmente, non sono neppure minimamente inebriati dalla moltitudine di consumazioni fatte.
Tra una birra e una becerovka, una becerovka e una birra, il tempo passa in allegria.
L’ingresso nella hall dell’albergo è di quelli trionfali, con “All’alba vincerò” in sottofondo.
Seduti ad un tavolo ci sono altri desperados, tutti con origine Solbica Beach.
Colazione easy e molto salutare: tè verde che fa molto monaco zen e paninazzo con salame che fa molto trucidone germanico, mancava solo il calzino bianco in bella evidenza sopra le birkenstock.
Concluse le libagioni e dopo 24 ore di scorribande, finalmente si gettano le stanche ossa su di un materasso.
Smrt rientra in stanza con Cusic, aggredisce un dormiente Gianluca e gli intima questo perentorio comando: “O canti con noi o ti pesto” ed i 3 si mettono ad intonare cori a squarciagola, in attesa del debutto ufficiale sabato 15 in quel di Venzone.
Poche ore dopo invece uno che non arriverà a compiere il suo prossimo compleanno a causa delle 8000 maledizioni ricevute furta la famiglia Signorelli di una serie completa di cristalli di Boemia.
Che il tuo fegato possa rifiutare la birra in eterno e, anche se non si tratta di specchi, che la refurtiva ti vada in mille pezzi procurandoti una caterva di anni di guai.
Ore 10:00 o 10:30 suppergiù (ma il fisico di qualcuno le percepiva più o meno come le 8:35, o 300 secondi di orologio dal momento in cui si era coricato).
Non chiamate al telefono chi ha fatto un super after di 24 ore e si è coricato da poco.
Nell’ipotesi migliore non vi risponde, ma se gli gira male potreste udire una voce cavernosa che risale le scoscese pareti di qualche canyon infernale e vi dice: “Buongiorno un cazzo!”.
Tubal (e non nel senso del servo dell'avaro Shylock nel "Mercante di Venezia" di Shakespeare), ma proprio di contrazione di un anglicizzato “Due palle”.
L’alzata dal letto, con sentiti ringraziamenti per il supporto alla ditta Midolini, avviene verso le 13.
Si recuperano gli ultimi assonnati (Cusic e Smrt), camminata verso la prima fermata del metrò e destinazione centro.
Alla stazione di discesa, dai finestrini del vagone, si nota una splendida ragazza (il livello di volgarità rischiava di diventare un po’ troppo altino se dicevo gran bella gnocca. Ops, ecco… Ci sono ricascato!) ed in stereofonia si sente un “Oh, mio dio” (più o meno) come eloquente commento alla bella presenza apportata dalla suddetta signorina.
Prima colazione quando le 14:30 sono superate già da un po’ con un hot dog.
Il problema è che un alimento del genere causa secchezza delle fauci ed incremento della sete e quindi ci si cimenta in una tenzone nuova e innovativa.
Esatto! La caccia al bar.
Lungo il cammino incontriamo uno che passeggia tranquillamente con la maschera di Fantomas.
Le cose sono due: o in 8 abbiamo avuto la medesima allucinazione (non impossibile, però alquanto difficile) o il tipo era fuori di melone.
Leggermente inquietati proseguiamo.
La scelta cade su uno jazz bar, dallo stile desueto ed impregnato di nicotina.
La classica vecchia stamberga che si confà alle nostre esigenze e tanto ci piace.
Solo che… già, già.
Tavoli riservati anche qui e non per il pranzo ma per l’ennesima festa privata.
Alle tre del pomeriggio?!?
Vabbè che è sabato, ma questi praghesi paiono un po’ troppo festaioli.
Si decide allora di tirare a casaccio.
Qualcuno confonde una libreria per un bar, ma giusto sul lato opposto della strada c’è la risposta ai nostri problemi.
Non appena varcata la soglia pare un luogo X, ma avuto accesso alla saletta e notato lo sfarzo qualcuno commenta con un “Qui ci pelano”.
La cameriera passa per le ordinazioni e sciorina una lunga serie di prodotti tipici che secondo lei dovremmo provare.
“Becerovka”
“Check, abbiamo già dato. Vuoi che al terzo giorno in quel di Praga non ci sia già stato l’assaggio di qualche bicchierino?”
“Assenzio con lo zucchero”
“8 birre, per favore. Grazie”
“Assenzio fiammato”
“What? Interessante. 8 birre, comunque. Grazie”
“Sicuri sicuri?”
“Claro que si. 8 birre cortesemente. Grandi, si capisce”
Lei se ne va mestamente ma ormai il dubbio lo ha insinuato.
E così, quasi timidamente (ma dove?) si sente: “Certo che siamo qua… Chissà quando avremo l’opportunità di riassaggiarlo. Ma sì, sbaliniamoci”.
L’entusiasmo è contagioso e i più decidono di competere anche in questa prova.
It’s assenzio time.
Sembra di stare in fonderia da Pittini, fiamme che si elevano da ogni parte e la cameriera che tratta i bicchieri come fossero gli alambicchi di un alchimista.
Già la preparazione ti inquieta e capisci che il prodotto ti tirerà una bella botta in testa dopo averlo ingurgitato lungo il gargarozzo.
L’elisir della fata verde, il miglior amico di tutti i poeti maledetti è qui.
E piano piano invece è a picconare i fegati di 5 fin troppo baldanzosi resiani.
Buon prodotto e notevole rituale per il servizio, nonchè di iniziazione.
Lungo la via si scopre che Manu è titolare di un locale nelle terre boeme.
“Chinese Restaurant” è una scritta emblematica ed esplicita, deve trattarsi di un locale assai lussuoso, non può essere di certo un banalissimo ristorante cinese.
O forse sì?
La sera prosegue con una cena dentro un palazzone di rappresentanza, una specie di filiale del comune di Praga stando alle parole della guida.
Esterno sfarzoso, interno decisamente deludente rispetto alla premessa.
Sta di fatto che quando il cameriere serve la Becerovka come aperitivo una signora di cui lasceremo anonima l’identità, dopo la degustazione commenta con un sagace “Questa cosa qua ti apre tutti i buchi”.
Noblesse oblige, ma più che altro oblio in procinto di tagliare il traguardo nelle menti di più di qualcuno.
A Vladi viene richiesto di autografare una cartolina destinata ad una nonnina su cui compaiono già le seguenti firme: Jessica, Anna (con accanto precisato LA MIA AMICA), Patty (MIA CUGINA) e lui cosa ti inventa?
Piazza il suo soprannome storico, cioè Smrt e accanto diligentemente specifica la traduzione: LA MORTE.
Yeah man, bomboclat!
Si conclude con un po’ di digestivi locali, gli stessi che erano stati offerti come aperitivo.
Un prodotto buono un po’ per tutte le occasioni, stagioni, ubriaconi e via di questo passo.
Giovanni poi ha intenti bellicosi e grida, da buon comandante della ciurma, “Adesso vi porto io in un bel locale. Avete presente le catacombe? Ecco, più o meno lo stile architettonico è quello.”
Ma dopo un tot di becerovke a fine pasto nulla può fare paura al gruppo di spavaldi resiani e dunque via, tutti al seguito.
L’atmosfera è nebbiosa, i sensi annebbiati, il ritorno si fa imminente.
A nanna più o meno presto (chi alle 2, chi alle 3 o poco più) perché la mattina dopo si riparte.
Tutti sono puntuali (a parte qualche ragazza che si dilunga con il trucco), ma la tempistica è sostanzialmente rispettata.
Sul bus tanto silenzio e facce provate dalle battaglie campali dei giorni precedenti.
La giornata è uggiosa e umida.
La visita a Cesky Khrumlov è utile per ammirare il paesello ma anche per l’acquisto dei souvenir.
Niente sfere che se le rovesci scende la neve o soprammobili che finiranno immancabilmente nel fondo di qualche cassetto al rientro, bensì qualche bella stampa, boccali, bottiglie di liquore, stecche di cicche e qualche birrozza locale.
E poi via, dritti (o quasi, nel senso che si è fatta qualche sosta e non che eravamo piegati dall’alcol) fino a casetta.
O, come nel caso di qualcuno, a vedere i gol della serie A in bar da Tato.
Game over, finalmente...

venerdì 30 novembre 2007

O CAPITANO, MIO CAPITANO...


…preparati a soffiare forte sulle candeline.
Il desiderio usalo bene, perché sai che riceverai comunque in regalo il classico pettine infiocchettato, l’inevitabile tubetto di gel, la piastra lisciante.
Ci conosci, siamo un po’ carogne nel profondo.
Non possiamo nemmeno prenderti le scarpe da calcio nuove, che quest’anno un singolo paio è finalmente riuscito a sopravvivere per una stagione intera.
E che stagione!
Tieniti pronto per la prossima e nel frattempo AUGURONI.

martedì 27 novembre 2007

MEA CULPA SCARA

No, il titolo non contiene errori di battitura.
Non dovevo scrivere nessun "Mea culpa cara" ad alcuna senorita muy bonita.
E' che tra una cosa e l'altra mi sono lasciato sfuggire sotto il naso il compleanno di Claudio Scaravetto (o ScaraveNto, come lo chiama quel suo collega di reparto difensivo biondo).
Ecco cosa ho sulla coscienza.
Per cui, seppure in ritardo, tanti auguri per i suoi 41 anni a Claudio, da Cividale con furore (agonistico).
In chiusura un aneddoto, giusto per farvi capire che squisita persona sia.
Fine dello spareggio Val Resia - Rigolato, esterno degli spogiatoi.
Il presidente lo blocca e gli fa: "Vist che roba? Sei venuto l'anno scorso e in 2 anni prima hai vissuto una promozione con la vittoria del campionato e adesso questa incredibile salvezza. C'è gente che in una vita non ne ha avuto modo. E poi significa che porti fortuna. Ti tocca rimanere a giocare anche il prossimo anno".
La risposta di Scara?
"Fosse per me farei la firma anche per i prossimi 3 anni, ma poi chi la sente mia moglie?"

martedì 13 novembre 2007

LA FEBBRE DEL SABATO SERA

Sopravvissuti al giorno del giudizio non si può che puntare ad uno dei piccolo grandi motivi che ci danno la forza di andare avanti quotidianamente: il sabato sera.
Sabato 17 (scampata la possibile e nefasta coincidenza di questo numero con il venerdì) non sarà un sabato come tutti gli altri.
E’ tempo di celebrazioni e quindi di una GRANDE FESTA.
Quando? L’abbiamo già detto ma non costa nulla ripeterlo.
Sabato 17/11/2007
Dove? Presso le ex scuole di San Giorgio
Si inizia alle... ? La squadra si ritrova per la cena alle ore 19:30, mentre la festa vera e propria apre le danze alle 22.
Cosa c'è in programma... ? Diverse sorprese, tutte top secret naturalmente. Venite e vedrete
Si finisce alle… ? Bella domanda… Direi tardi, molto tardi.
O se preferite presto, molto presto. Inteso come al mattino presto.
Sicuramente sarà arduo trovare qualcuno che invita la gente ad andare a nanna.
Dress code: gradita la camicia alla Tony Manero oppure il kilt alla Andrea Molaro.
Ma se venite con la prima cosa che trovate nell’armadio va bene lo stesso.
Per le “signorine” scollatura vertiginosa apprezzata.
Qualcosa da raccontare evidentemente c’era.
Resoconto rapido ed indolore, ma soprattutto incompleto.
Da quel che i circuiti bruciati della memoria hanno conservato nei ricordi:
aperitivo con la partita della nazionale, smadonnamenti al gol negato a Di Natale e ulteriore elencazione di santi accostata ai peggiori epiteti quando la Scozia pareggia in offside.
Esultanza e baraccata di gioia quando PanuZZi con somma arroganSa e sfoggiando il suo Rolex infila la capocciata della vittoria.
Il suddetto terzino romanista se ne va poi sgommando con la sua FerrEri.
Che tempi quando a “Mai dire gol” trattavano ancora di calcio.
Dopodichè…
Si obbligano a sfollare tutti gli “abusivi” ospitati durante il corso della partita.
Dal fischio finale il salone delle ex scuole è posto sotto sequestro dall’AS Val Resia.
Art director la Francy, che addirittura propone le tovaglie della tavolata coordinate con i colori sociali.
Dramma in atto: la spina non è sufficientemente raffreddata e la birra “fa” molta schiuma.
Qualcuno commenterebbe con un sagace “UOH”…
Ci pensa il mastro birraio Save a regolare i delicati meccanismi e a risolvere l’intricato problema.
Si propone il conferimento di una laurea honoris causa in ingegneria, consegnata dalle candide mani di quel sommo luminare quale è il Profeta (assente ingiustificato, ma manda in avanscoperta il fratello dalle colt lubrificate quanto il suo gargarozzo)…
All’interno c’è anche la mostra di un artista contemporaneo, le cui quotazioni sono in fortissima ascesa.
Ranieri ha fatto pervenire le foto dello spareggio, Paolo le ha messe in stampa ed esposte su numerosi pannelli.
Ci sono molte new entry che integrano quelle che lo stesso Ranieri aveva messo in anteprima sul suo sito (che, per chi non lo sapesse, è http://fotorf.spaces.live.com).
Voto? 10, senza margini di discussione.
Impossibile non (ri)emozionarsi davanti a certi scatti.
Ferruccio presente.
Dà buca a George Clooney e Matt Damon, abbandona il manzoniano ramo del lago di Como (e l’officina dei fratelli) e sale a Resia.
Nelle occasioni che contano (vedi spareggio) non manca mai!
Pidi assente, è in attesa della costruzione della TAV Bordano – Tarvisio – Resia.
Sta inoltre preparando una lettera di vibrate proteste nei confronti della Saf, azienda che pur fornendo 3 figure di notevole importanza ai rossoblu (ordine sparso: ds, mister, presidente) non istituisce corse notturne verso Resia.
Toppano al suo arrivo è marcato ancor più stretto che non dagli avversari in campo.
Che centrino qualcosa quelle bottiglie di vinello doc che porta in dono come un Babbo Natale in anticipo sulle scadenze?
Altro ingresso festeggiatissimo è quello del Baba, che ovviamente si occupa di tenere d’occhio quello scavezzacollo del suo pupillo.
Cusic si comporta egregiamente e non delude il maestro.
Willy decide di fare il bravo e porta con sé il pargolo Joshua a tenerlo d’occhio.
Voci di cui non si conosce l’esatta attendibilità affermano che a una certa ora il piccolo ordinasse gin tonic.
Sarà vero?
Di certo c’è che la Francy ormai non si stacca dall’amaretto di Saronno.
Chiediamo una sponsorizzazione per il prossimo anno?
Altro che ha visto lungo su quanto sarebbe potuto capitare durante la serata è Gjova Goi, che da buon difensore si protegge dagli assalti di chi offre giri anche grazie al supporto della piccola Martina.
Quando arriva il Mimi tutti sanno che il finale della sua serata è già scritto: divano da Cap!
Non servono a nulla i tentativi da buon samaritano del Taco che cerca di dissuaderlo.
Il mister arriva in ritardo, con le porte già “sprangate”, ma comunque non viene lasciato al freddo al gelo.
Unica nota negativa: l’assenza di Mac Molaro, che non si è visto.
Peccato, Highlander era atteso da tutta la “banda”.
Nel frattempo c’è chi si diletta con qualche succo al luppolo e chi con lo spritz aperol.
A mettere d’accordo tutti è l’arrivo della cena.
Grigliata mista a volontà per tutti.
Dolce conclusivo: fagiolata, apprezzatissima.
A fine turno si unisce alla festa anche Manu, reduce dalle fatiche (?) lavorative.
Alle 22 i battenti del salone aprono al pubblico.
Se venisse applicata la legge dell’anti trust correremmo seri guai, perché l’unico bar nel raggio di un chilometro è chiuso e dunque deteniamo la gestione dell’unico locale di San Giorgio in cui si possa fare cagnara durante la notte di sabato 24 novembre due James Bond (zero zero sette, no? Orrenda, I know… mai quanto chi sapete voi, però).
La folla inizia a riversarsi tra le mura delle ex scuole e i baristi hanno le loro belle gatte da pelare.
Alcuni giocatori del Rigolato, con cui è scattato un bel gemellaggio in seguito alla conclusione dello spareggio, sono costretti a dare forfait ma inviano comunque un sms di saluto e buon divertimento a tutti.
Non possiamo certo deluderli ed allora avanti con la festicciUola.
Ad un certo punto il Pres interviene, blocca la musica e chiama tutti a raccolta.
Formalmente annuncia la consegna di un premio al mister (che ci sarà) ma invece…
… colpo gobbo e consegna (graditissima!) di una splendida targa al sottoscritto.
Ragionando a freddo (o forse è il caso di dire da sobrio?), l’unica nota di dissenso riguarda CHI ha consegnato il premio.
Niente da eccepire sulla figura istituzionale di The President, ma avrei preferito una valletta.
Comunque, ringrazio e riverisco.
Tocca poi al mister, il quale riceve un quadro con alcune delle immagini più belle di questa stagione.
E’ il suo turno di ringraziare ed anche di comunicare che conferma la sua volontà di lasciare dopo 3 anni di intense emozioni in quel della Valle per eccellenza.
Concluse le cerimonie formali, riprendono le celebrazioni.
Come dicevano i Daft Punk un po’ di anni fa: “Celebrate… It’s not too late… One more time!!!”
Si abbassa allora la musica che pompa dalle casse e si sprigiona la melodia della Resiana.
Si può rimanere fermi?
Claro que no senores y senoritas, dunque tutti in pista a ballare.
Altro che i rave degli impasticcomani, queste sì che sono feste.
Tra una “donzia” e una birra… ecco, come dire…
…sì, insomma, è chiaro no…
…o quantomeno comprensibile…
…come cosa?
…che, sì, tutto tutto non te lo ricordi…
…no, ma è perché parli con uno, bevi una cosa al banco, scherzi con l’altro, ascolti un po’ di musica, bevi una cosa al banco, rimiri le donzelle, bevi una cosa al banco, esci a prendere una boccata d’aria, bevi una cosa al banco, bevi una cosa al tavolo…
…risultato finale: su quel tavolo ti ci addormenti!
Un ringraziamento in chiusura alle 8352 persone che ancora continuano a fermarmi dicendo: “Sono in possesso di scatti che ti ritraggono. Scatti compromettenti, intendo.”
Penso che a breve anche i bimbetti ottenni se ne usciranno con affermazioni simili.
Ormai mi basta sentire l’incipit della frase che so come verrà portata a termine.
Grazie, vi voglio bene.
Beh… bene…
Parole grosse, diciamo che vi stimo moltissimo.
Delinquenti!!!
PS nota di biasimo per le donzelle: e le scollature vertiginose? Dov'erano?
E tralasciamo la questione trono, per questa volta!
Chi invece, tramite i commenti, vuole integrare le vicissitudini di quella mitica serata è il benvenuto!

sabato 10 novembre 2007

JUDGEMENT DAY

Il giorno del giudizio è finalmente arrivato!
Niente catastrofi o apocalissi di sorta all'orizzonte, semplicemente vengono svelati i risultati del sondaggio indetto durante l'ultia partita casalinga stagionale per eleggere i migliori dell'anno.
Roviniamo subito la sorpresa (o riduciamo l'attesa?) alle signorine, spifferando gli esiti della conta per il "GIOCATORE CHE ENTRO FINE ANNO DEVE ASSOLUTAMENTE FARE UN CALENDARIO".
Se po scoppiano liti familiari o incomprensioni di coppia... ragazze ve la siete cercata!
E comunque Maria De Filippi è sempre ben disposta ad accogliervi in studio per parlare dei vostri problemi relazionali.
Si parte (e 69 schede da controllare non sono poche)!

Posizione 7 (è un pari merito corposo)
NON LO SO (quando si dice avere le idee chiare)
NESSUNO (grazie per la stima. O sarà stata qualche compagna gelosa?)
TUTTI (forse votato dalla stessa persona di prima che si è pentita?)
IO (che non vuol dire io Malesk ma qualcuno che inizialmente voleva autovotarsi ma poi la timidezza ha prevalso ed ha optato per un più anonimo "Io", per l'appunto)
FERRUCCIO (a proposito di pari meriti corposi...)
MARINO (Marcellino se l'è presa perchè non è stato inserito all'interno del voto. Al limite farà il calendario da tavolo, se prima non licenzia il buon Marincilec per ripicca)
ZANO (con la bici)
IL TACO (NB nella sua scheda era precisato a lettere maiuscole: COL NASO NUOVO)

Posizione 6 (e i pari merito qui sono proprio... 6)
LA PATTY (subito la pietra dello scandalo. Ma cosa ci fa in questa votazione al maschile? Troppo alcol a volte fa male)
IL MISTER (NB anche qui in una scheda c'era una aggiunta: IN COMPLETO SADOMASO. Non possiamo mica realizzare un prodotto VM18? Oppure erano queste le aspettative delle donzelle? Mah, valle a capire...)
SERGIONE (NB anche qui riporto l'aggiunta fatta accanto alla nomination: NON E' UN CALCIATORE MA E' UN FIGO)
SMRT (il Rocco della Val Resia non poteva mancare)
TONI (si spera che la Francy lo abbia votato)
ALESSIO (la donzia fa breccia anche nelle preferenze delle resiane)

Posizione 5 (lo scalino del parimerito qui è meno affollato, in 2 si dividono lo spazio equamente)
SAVE (il marcatore più ossigenato del Carnico è uno che si nota, grazie alla capigliatura. Come dite? E' biondo naturale? Ops. Del resto come non ricordarsi le parole del buon Ronz "Saverio, hai i capelli gialli come... come... come... una polenta!" Futuro testimonial di dentifrici, sempre bendetto dal buon Luciano da Solbica "Madonna Madotto, ha i denti bianchi come... come... come... un cinghiale!")
GIOVANNINO (ragazze, occhio che il Generale Lorenzi è gelosa e picchia)

Posizione 4 (rimane giù dal podio un terzetto)
MOLARO (se si votava dopo lo sfoggio del kilt, tutti potevano concorrere al massimo per il piazzamento al secondo posto)
MANU (non ha ancora il ciuffo ribelle e spezzacuori del babbo, ma il ragazzo si piazza bene al suo debutto)
MALESK (Chi è costui?)

Posizione 3 (si entra in zona medaglie)
MAURIZIO (non riesce ad ottenere lo stesso numero che porta in campo, ma sicuramente può gioire per gli apprezzamenti ricevuti. Per lui, come commento supplementare ad un voto, un VE' come dire che per gli altri non c'è storia. Mauri, adesso devi solo trovare chi lo ha scritto.)

Posizione 2
MAURO "THE KING" BORTOLOTTI (incredibile, non è al primo posto e per questo già grida al broglio elettorale. NB tra i commenti figura un "VESTITO" che sembrerebbe condurre tutte le ipotesi verso la sua consorte, Patty "The Queen" Zanetti)

Posizione 1 (surprise, surprise...)
SIMONE COZZO (gli exit poll e gli intenti di voto del popolo del blog lo davano come strafavorito ed infatti non delude le aspettative. Ma... c'è un altro che ha pareggiato la sua performance!)
ELIO MADOTTO (il talento del fantasista gli serve per piazzare il colpaccio a sorpresa e, da buon outsider, vincere con Cozzo questa classifica!)

Proviamo lentamente a progredire in serietà, ma neanche tanto visto che si elegge ora il GIOCATORE PIU' SIMPATICO

Posizione 8
TUTTI (per il commento, vedi alla voce omonima del sondaggio precedente...)
IO (idem come sopra...)
POLA (che speravo di arrivare che un po' meglio)
SPAGGIARI (una meteora di passaggio, non abbiamo potuto conoscerlo al meglio)
CONTE (cosa? Quella sagoma di Conte solamente ottavo? Questa è un'eresia bella e buona) SERGIONE (qualità e quantità)
MARINO (Marcellino però non rideva tanto quando doveva andare a cercarlo per i bar)
MOLARO (Braveheart è sbalinato forte, vi basti questo)

Posizione 7
GIOVANNINO (questo ragazzo è molto malato. Non prende le sue medicine al mattino in maniera deliberata. Sììì, tu non stai bene… e hai quella bella camicia bianca che si allaccia sulla schiena)
SMRT (numero di battute inversamente proporzionale alle presenze in campo: infinito)
THOMAS (parla, parla, parla… E risulta anche in grado di uscirsene con simpatiche battute. E sapeste quanto risulta simpatico ai carrozzieri e ai concessionari. Battutaccia, lo so...)
TOPPANO (dentro e fuori dal campo ignora cosa sia la parola banalità. Da un momento all'altro può ribattezzarti Stevie Wonder...)
MIMI (nooo, lui non è simpatico. Lui è “ORRENDO”, mettetevelo bene in testa)

Posizione 6
MAURI (sembra cheto cheto. Appunto, sembra)
TONI (avrà obbligato la famiglia a votarlo. Poveri bambini, costretti pur di non rimanere a secco di Playstation per un mese. Queste cose non si fanno)

Posizione 5
ALESSIO (è spassoso, ma molto spesso le sue battute sono in stolvizzano stretto, perciò per cogliere completamente il suo sense of humour serve dotarsi di un buon dizionario. Oppure inghiottire 3 o 4 bulbi di strok)
TACO (più che scherzare, tendenzialmente sfotte gli amici. Però è talentuoso nel farlo)

Posizione 4
BORTOLETTI (probabilmente punta a monopolizzare un po’ tutte le classifiche, da buon egemone)

Posizione 3
CAP (vuoi che il leader della squadra non si distingua anche fuori dal terreno di gioco? Questi ragazzini “sprovveduti” hanno bisogno di una guida)
CUSIC (sarà anche simpatico, ma ha stufato per tutte le volte che ha attaccato bottone con “Ti ho mai raccontato di quella volta che ho fatto doppietta in Coppa Carnia con il Tarvisio?”)

Posizione 2
ELIO (scende di un gradino rispetto ai calendari, ma non abbandona le posizioni d’alta quota)
MANU (Ha iniziato quando è entrato sul risultato di 1 a 0 per il Cavazzo nella prima partita ufficiale, con un “Ma è possibile che vi mettete sempre nei casini e poi tocca a me risolvere tutto?” e da allora non si è più fermato)

Posizione 1
SAVE (deve essere una dote di famiglia, sta di fatto che il signore incontrastato di questa voce è ancora un componente della famiglia Madotto. Come ripete qualcuno “Siamo sempre la Maggioranza”. Piccolo dettaglio: in ogni posizione del podio c’è un rappresentante di Gniva. No, così, giusto per dire, eh…)

Che fatica stillare queste classifiche.
E’ il tempo di prendersi una pausa e approfittare per vedere chi è stato LO SPIRITO DEL CHIOSCO, cioè colui che si è maggiormente distinto nei dopo partita e nelle varie feste.

Posizione 7
OTTIMO (sì, ok. Definizione che calza a pennello, ma non era richiesto di trovare un aggettivo)
IO (prima o poi scopriremo chi sei e ti riempiremo di mazzate, dannato edonista)
VIVA IL TIFO DI RESIA (non c’azzecca molto come voto, ma come non concordare cdon l’affermazione?)
GIANNI (NB viene specificata la modalità BRILLO)
MARINO (guardate un po’ chi lo segue…)
MARCELLINO (finalmente il giusto tributo alla spalla di Marincilec. Chi sarebbe stato Ollio senza Stanlio, Qui senza QuoQua, la pizza di Cussic con i funghi ma senza i wurstel – quando ne ordinerai una differente? -, Luis senza Bombola… )
ADRIANO (NB altra aggiunta di dettagli NON QUELLO DELL’INTER MA QUELLO DI STOLVIZZA)
MAURI (tanto per proseguire con la colonia di Solbica NB viene scritto a fianco 6 FIGHISSIMO)
NOI CHE PICCHIAMO IL MISTER IN COMPLETINO SADOMASO (what?!? Chi l’ha prodotto deve avere una mente molto malata. Oppure aveva alzato molto il gomito. O è la stessa persona che lo ha votato per il calendario)
PAOLO E ALTRI (chi è mai questo Paolo? Sarà il Taco? Sarà il presidente? E chi saranno i fantomatici altri? I misteri raddoppiano e si infittiscono. Avremo mai la risposta?)
GIOVANNINO (e il suo alter ego schizofrenico del profeta)
ALESSIO (qualche birretta aiuta a coreografare nuovi passi da testare poi nelle “donzie” con il folklore)
MARCO (anche qui nebbia agli irti colli sulla reale identità. Cafol? Valente? Pazzo? "Nonno" Micelli? Ci rivolgiamo a “Chi l’ha votato?”)
TACO (è così in basso solo perché in pochi lo seguivano lungo la scellerata via di ZamPub dopo allenamento)
I TIFOSI (le casse del chiosco li ringraziano sentitamente e indistintamente)
FRANCY (e se solo avesse avuto a disposizione una bottigliozza di amaretto, avrebbe preso il volo in questa classifica)

Posizione 6
IL PRESIDENTE (che al chiosco tiene d’occhio il fatturato domenicale, ma soprattutto le condizioni dei suoi giocatori)
ELISA (che al chiosco tiene d’occhio il fatturato domenicale ed ignora le lamentele del presidente che le dice di smettere di distribuire Paulaner ai giocatori)
CUSIC (che al chiosco ordina una cassa delle suddette Paulaner)

Posizione 5
TONI (necessariamente in classifica, per la dedizione con cui doveva attendere la Francy per ricondurla al tetto coniugale dopo una domenica di intenso smercio bibite dietro al bancone)
SAVE (a Ferragosto viene avvistato per un after di circa 12 ore dietro al chiosco prestato da Faccin. Il fegato ringrazia sentitamente)
MALESK (si vede che il ruolo del giullare mi riesce discretamente bene)
MANU (avvantaggiato dal costante appoggio dei suoi compagni di scorribande Daniele e Gamba)
FERRUCCIO (e qui si entra nel territorio dei pesi massimi, per maggiori ragguagli chiedere alla pentola del rancio)

Posizione 4
MIMI (NB nelle note finalmente qualcuno si ricorda dei pernottamenti ferragostani al Tigo e rimarca il suo status di ORRENDO)

Posizione 3
SMRT (un artista del prosciugamento bottiglia, senza discriminazioni di sorta. Spazia dalla “bombetta” di Moretti alla maxi di Paulaner, dalla fiasca di Montenegro alla bottiglia di Braulio, senza disdegnare qualche bicchiere di miscugli come il gin tonic o la combinazione assassina Pampero - Pera)

Posizione 2
CAPITANO (ci sarà un motivo se si trova qua. Ha perfino portato a dormire il Mimi a casa sua…)

Posizione 1
TUTTI (beh, in effetti credo che questo sarà uno dei risultati che non creeranno polemiche o discussioni in bar)

Ed ora bando alle ciance e giungiamo finalmente ai premi “veri” con il MIGLIOR NUOVO ACQUISTO

Posizione 7
IO (come cantava Battisti “Ancora tu… Possibile???”)
IL PUBBLICO (pensiero carino e da segnalare da parte di chi ha inserito questo voto)
ARRIVERA’ IL PROSSIMO ANNO (azz… L’ottimismo è di casa come neanche all’Euronics!)
SPAGGIARI (per la ricetta originale del moijto)
BARBURIN (che all’anagrafe sarebbe poi Barbiani)
MIMIGNA (questo funambolico brasiliano/a ha giocato poco per problemi di tesseramento e di permesso di soggiorno)
THOMAS (un premio per l’impegno dimostrato dall’inizio alla fine)
MALESK (non mi è riuscita l’operazione “5 minuti in Seconda” ma prometto che io ci riuscirò prima che non Gene Gnocchi in Serie A)
PIDI (sgggggghhhhhhhhhhh. Ih ih ih ih ih ih)
TACO (vedi sotto)
MAURO (idem)
GIOVANNINO (ma questi 3 ce li avevamo già in casa…)

Posizione 6
CONTE (in campo non dava tanto nell’occhio ma i veri intenditori di calcio si sono ricordati di lui e lo hanno votato)

Posizione 5
TONI (no, non Luca Toni attualmente al Bayern Monaco ma il nostro direttore sportivo)

Posizione 4
MANU (il debutto col botto in Coppa Carnia – rete del pareggio e rigore decisivo – evidentemente ha lasciato il segno e lo piazza ai piedi del podio)

Posizione 3
MOLARO (incede fino al terzo posto accompagnato dal suono di cornamuse made in Tarcento. NB un commento extra recita PERCHE' E' CARINO. Una scelta squisitamente tecnica, insomma)
MAURIZIO (con un balzo dei suoi si issa sul terzo gradino)

Posizione 2
TOPPANO (non arriva il piazzamento di Top al top per un solo misero voto. L’avrebbe meritato!)

Posizione 1
COZZO (stavolta Simon evita il pari merito e sale in cima al podio tutto solo)

Ed ora il conto alla rovescia sta per giungere al termine. Preparatevi a scoprire chi è stato il migliore, THE BEST!

Posizione 9
IO (basta. Non se ne può più di questo anonimo dal superego pompato dagli steroidi)
THOMAS (visto che la tua dedizione non è passata inosservata? Ora puoi anche stracciare quell’iscrizione al corso di autostima)
ZANO (determinante all’andata contro il Ravascletto. E’ il primo portiere resiano a portare a casa i 3 punti nella categoria cadetta del Carnico)
MARINO (se non riceveva la nomination veniva a cercarvi a casa vostra e vi falciava. Ma non il prato del giardino, le caviglie!)
PIDI (pochi allenamenti ma un gol pesantissimo nel girone di ritorno contro l’Edera)
CAP (immancabile la presenza della “vecchia” quercia)
TOPPANO (come non votarlo ripensando alle giocate che ci ha fatto vedere?)
TACO (il naso rotto per la causa rossoblu è stato quotato pochino stavolta)

Posizione 8
SMRT (la tecnica dell’uomo bandiera, inteso come guardalinee, non si discute. La specialità della casa non è il dolce ma il rigore al… cucchiaio)
COZZO (piedi meno vellutati nel suo caso, ma del resto i difensori difficilmente sono tipi delicati)

Posizione 7
TONI (che stia preparando il grande ritorno, assieme alla folta colonia di Old Stars Pierino Malic, Pascutti senior, Gino Cec, Frank Petito, Saveris e via andare?)

Posizione 6
ELIO (aspettando di vedere il suo stop al volo con l’esterno, calamita comunque l’attenzione dei tifosi e si lascia dietro una concorrenza di tutto prestigio)
MAURIZIO (onnipresente. E’ in ogni classifica!)
MANU (tutti pensano alle doti di scorer del babbo e votano in massa anche per la “creatura”)

Posizione 5
CUSIC (lo ha detto il suo mentore Baba: “Ho trovato il mio erede” e Cusic ha fatto di tutto per dimostrarsi all’altezza di questa importante investitura. PS per evitare i crampi ricordati che le banane le devi mangiare tu, come ti ha detto il mister, e non devi darle alla scimmia del sabato sera)

Posizione 4
MAURO (non commento nemmeno, è THE KING. Anzi no, due righe le aggiungo. Devi a tutti la classica cena di pesce. Noi la aspettiamo… come del resto stiamo ancora attendendo le altre)

Posizione 3
SAVE (l’airone biondo vola alto anche in questa classifica. NB 2 annotazioni per lui. Una è la dicitura SINERETTA. No, non è un mio attacco di dislessia ma probabilmente qualche messaggio criptato indirizzato direttamente a lui e l'altra COSA AVETE CAPITO, E' UNA BATTUTA)

Posizione 2
GIOVANNINO (causa infortuni poche presenze per lui, ma tantissimo cuore e grinta e soprattutto QUEL gol nello spareggio…)

Posizione 1
ALESSIO (girone d’andata terminato con una rete, campionato finito ampiamente in doppia cifra e trascinando la squadra con le sue sgroppate. Fondamentale e mai così maturo come in questa annata)

giovedì 8 novembre 2007

GIULY, LISA, ASIA &...

Stavolta in volo non c'è un aquilotto rossoblu ma una cicogna con un fiocco azzurro.
Ieri sera è arrivato a tenere compagnia a Giuliano (come dimenticarsi di un portiere che è riuscito ad improvvisarsi anche goleador?), Lisa e alla sorellina Asia il piccolo Samuel Faleschini.
Complimenti alla pazienza della mamma che ha "prolungato" i tempi di circa una settimana, consentendo al Giuly di venire a vedere lo spareggio.
Congratulazioni a tutti e 4!

domenica 4 novembre 2007

FATE ARMI E BAGAGLI...


Preparate le valigie amici, si va a Praga.
Andiamo a Praga, Beppe!
Andiamo a Praga!
Andiamo a prenderci la cop... stop, wait, reverse the tape.
Andiamo a prenderci una bella tabella per festeggiare la salvezza.
Ecco di seguito i dettagli.
Periodo di svolgimento: da giovedì 6 a domenica 9 dicembre 2007.
Costo:
per 20 persone iscritte sono 340 euro a cranio
per 25 persone iscritte si scende a 315
per 30 lasciano spazio nel portafoglio 290 eurozzi
per 35 iscritti ci vogliamo rovinare e il pacchetto è proposto a 270 euro
Più iscritti ci sono e minore è la quota di partecipazione.
Termine ultimo per le prenotazioni:
6 novembre 2007
Chi contattare: the President, as usual.
Cellulare su cui disturbarlo 333 6169230
Programma:
6 dicembre
Partenza in autobus e viaggio verso Praga, dove avverrà la sistemazione presso un hotel 4 stelle in prossimità del centro.
Oltre alla sistemazione ci sarà anche la cena in hotel per la prima giornata.
7 dicembre
Colazione in hotel e ritrovo con la guida (voci di corridoio lasciano trapelare che si tratti di una lontana parente della famosissima Andreina) che durante la mattinata illustrerà alcuni scorci della città.
Pranzo e pomeriggio in libertà, mentre la cena è programmata all'interno di una tipica birreria.
La prima pivo è già inclusa nella quota.
8 dicembre
Colazione in hotel e poi tutti liberi, allo stato più brado possibile.
Intera giornata a disposizione, idem per il luogo in cui consumare il pranzo e la cena.
9 dicembre
Colazione in hotel e partenz per il rientro.
Sulla strada verso casa è prevista una tappa a Cesky Krumlov, antica cittadina medioevale tutelata dall'Unesco come patrimonio mondiale.
La città può essere visitata in totale libertà ed il pranzo si svolgerà in un locale caratteristico.
Si ripartirà poi alla volta dell'Italia, con rientro previsto in tarda serata.
Ulteriori precisazioni: la quota versata è inclusiva delle seguenti voci.
Viaggio in bus comprensivo di pedaggi e parcheggi, sistemazione in hotel cat . 4 stelle in camere doppie con bagno (pernottamento + prima colazione), cena in hotel del 1° giorno, 2 pasti in locali tipici comprensivi di una birra, guida per mezza giornata, polizza assicurativa contro infortuni in corso di viaggio, iva, tasse e percentuali di serivizio

mercoledì 31 ottobre 2007

CHE COMPLEANNO, PRESIDENTE!


Il presidente domani compie gli anni ma non si accontenta di quel bellissimo regalo anticipato quale è stato la salvezza.
Cosa potrebbe volere di più quest’uomo (a parte una cena a lume di candela con… Vasco)?
Repic, già allora più ottimista di Tonino Guerra per quanto riguarda l’esito finale della stagione, ai tempi della sua trasferta russa ha approfittato per andare a dare un’occhiata allo stadio Luzhniky di Mosca (ovviamente solo dopo avere ammirato il rifacimento in puro cartongesso dei controsoffitti del Cremino ad opera di un noto artigiano di Solbica), sede della finale di Champions League…
Hai capito il Pres…?

lunedì 22 ottobre 2007

SPAREGGIO SALVEZZA: VAL RESIA - RIGOLATO 3-1 (primo tempo 1-0)


Messaggio di pubblica utilità lanciato da Giovanni Goi.
I WANT YOU FOR VAL RESIA SUPPORTERS TEAM!
Sì, sto indicando proprio te!
E te! E te! E anche te! E tu non ti nascondere dietro all'angolo per riuscire a farti ancora una birretta al chiosco!
Siete tutti "arruolati" per sostenerci durante lo spareggio che si svolgerà
Domenica 28 ottobre 2007
c/o Campo sportivo di Imponzo
Fischio d'inizio alle 14:30
Vista l'eccezionalità dell'evento si è deciso di ripetere l'organizzazione della trasferta squadra/tifosi in autobus.
Per gli interessati questi sono i dettagli
(contattare il presidente Paolo Valente al 333 6169230 per le prenotazioni)
PARTENZA: ORE 12:45 da PRATO (Loc. TESA) - ritrovo ore 12:30
Si raccomanda la massima puntualità.
RIENTRO: ORE 20 CIRCA.
COSTO A PERSONA: 10 EURO (bus+panino+birra)
Vi aspettiamo più numerosi che mai.
Il Val Resia ha bisogno della presenza, dell'incitamento e dei canti dei suoi tifosi.
PS
-6 alla fatidica data.
-5
-4
-3
-2
-1
QUESTO ARTICOLO ESCE IN FORMA PARZIALE E PASSIBILE DI SICURE INTEGRAZIONI NEI PROSSIMI GIORNI

Signori, la tradizione popolare vuole che essere dati per spacciati in anticipo allunghi la vita.
C’era già chi aveva redatto il nostro epitaffio funebre dopo Malborghetto..
Eccolo qua ( da calciodilettantifvg.it).

VAL RESIA RASSEGNATO
Ha perso l’occasione per non retrocedere.
Infatti sconfitto dal Ravascletto (complimenti a mister Ortobelli per la salvezza acquisita) il Rigolato non si è mosso da quota 23.
Ma i resiani si sono fatti superare da un’altra realtà che proprio non ci tiene a mollare nonostante mille difficoltà, vale a dire il Malborghetto.
Tutto ciò va a favore del Rigolato, mentre avvilisce il Val Resia quasi rassegnato ad un ritorno negli inferi.
Si rilancia il Malborghetto (22) che dovrà battere il Comeglians e sperare che il Rigolato (23) non centri i tre punti con l’ormai salvo Ampezzo (altri complimenti doverosi a Frassinelli e soprattutto a quell’Alberto Spangaro capace di portare per mano la sua squadra).
Il Val Resia (21) aveva la carta Audax, ma ormai la miracolosa salvezza è sfuggita una settimana fa.

Ops, sbaglio o mancava un turno al termine del girone di ritorno?
Parafrasando Fabri Fibra: non so perché, né come mai ma ogni tot di periodo qualcuno se ne esce dicendo che il Val Resia è morto ma poi è arrivato questo spareggio.
Come una finale.
C’è il mito dell’aquila, c’è il mito di Resia. E poi c’è il mito di una squadra di amici, di pazzi, di sognatori, di gente che ci crede fino all’ultimo, di gente che NON MOLLA MAI.
Cozzo è indisponibile, le sue fan sanno perché ha preso l’ammonizione che, causa precedente diffida, lo esclude dal match di oggi (e non è un’assenza da poco).
Il backstage del calendario 2008 non poteva attendere oltre.
Il ragazzo si è locato in una località esotica top secret (c’è chi opta per Pustigost e chi punta ad occhi chiusi sul parcheggio del Tigo) per realizzare gli scatti che le tifose bramano avidamente ma a tempo di record si è presentato sugli spalti del “Maracanà” di Imponzo per sostenere i suoi compagni.
Oltre a Simon hanno deciso di assistere all’incontro ulteriori 469 spettatori paganti (fonte Ufficio statistico Ferruccio Signorelli), a cui vanno aggiunti tutti i bambini e qualche ritardatario che ha fruito di un ingresso omaggio, essendo arrivato a partita in corso.

Si parte con queste formazioni.

VAL RESIA Maurizio Pielich; Saverio Madotto – Giovanni Goi – Cristian Di Lenardo (C); Daniele Coss – Andrea Molaro – Roberto Toppano – Dimitri Not – Paolo Perissutti (Mauro Bortolotti); Alessio Buttolo – Giovanni Micelli

RIGOLATO Daniele Candido, Migotti, Marcuzzi (Fadi), D'Andrea (Lepre), Vidale, Calligaris, Lepre Gracco (Fiorenza), Gabriele Candido, Gino Candido, Fruch, Agostinis (Braidotti)

Comincia meglio il Rigolato, che si crea la prima occasione al 5’.
Fruch stacca tutto solo in piena area di rigore ma il suo colpo di testa è indirizzato male e la sfera termina fuori di almeno un metro.
Non si fa attendere la replica di Toppano.
E’ l’8’ quando indirizza una punizione velenosa, provando a sorprendere Candido sul palo di sua competenza.
Il tiro esce di un nulla. Il Val Resia c’è.
Al 18’ Alessio prova il cross, ma gli esce sbilenco.
Daniele Candido però non è piazzato benissimo e si salva solo smanacciando all’ultimo istante dalla palombella che stava planando verso la porta.
Giovannino lotta caparbiamente per la palla e, seppure a terra, riesce a calciare verso il palo lontano ma il numero 1 del Rigolato sfodera un intervento che ha dello straordinario e preserva il risultato di parità.
La formazione carnica va vicinissima al vantaggio dopo 26 minuti.
In area resina arriva una palla che sembra innocua e che Maurizio potrebbe raccogliere con le mani, ma opta per l’intervento di piede e, sulla pressione degli avversari, sbaglia.
Fruch calcia di piatto verso la porta vuota ma Goi salva un gol già fatto.
Tocca erigergli una statua: mezzobusto, monumento equestre, quello che volete, ma ci vuole davvero qualcosa di speciale.
Il Mimi va vicino alla rete del vantaggio al 28’, quando da due passi incorna fuori di testa, anticipando anche l’accorrente Giovannino.
Maurizio riscatta il precedente errore al 30’ e lo fa con una parata irreale su un tocco ravvicinato.
Un minuto più tardi Gabriele Candido fa partire un cross che prende una strana traiettoria e si “trasforma” in una conclusione verso la porta.
Mauri salta per controllare la traiettoria e pare sia tutto a posto, ma la palla scende all’improvviso e si stampa sulla traversa, spaventando tutta la tifoseria rossoblu e l’incolpevole portiere.
C’è chi sugli spalti per il nervoso si accende l’ennesima siga, mentre in campo i giocatori resiani si rimboccano le maniche e dicono “Fanculo la sfiga” (cfr. Neffa – Navigherò la notte), mentre un profetico Malic si aggrappa a uno dei dogmi calcistici “Gol sbagliato, gol subito. Vedrete che adesso ne facciamo uno noi”
E’ il momento di rifarsi vivi in avanti, per interrompere il momento favorevole del Rigolato.
Siamo al 32’ quando Toppano prosegue il suo duello con Candido, che smanaccia in corner l’ennesima punizione di pregevole fattura del trequartista.
Scocca il trentanovesimo minuto quando Giovannino decide di far sì che questo 28 ottobre twothousandandseven rimanga impresso forever.
Il nostro numero 11 riceve la palla al limite, si accentra portandosi la palla sul sinistro e fa partire un tiro che è una sentenza.
La rete di Daniele Candido è stata bucata con un tiro che definire “incazzato” è dir poco.
Giovanni Micelli si prende la squadra sulle spalle e affossa il morale del Rigolato con una rete dal peso specifico elevatissimo.
Lo volete descritto in un altro modo (successo veramente, eh?)
Pierino Malic lo vede con la palla sul destro e fa “Tira!”
Il sottoscritto: “Guarda che è mancino” e nel frattempo Gio si è portato la palla sul piede preferito e ha cominciato ad accentrarsi.
“Sì ma aveva lo spazio per tirare”
“Ma non ce l’aveva sul suo piede”.
Quel piede che sta caricando per l’esecuzione. Il tiro è rasoterra, potente, angolato.
Non è più solo un tiro, è un gol.
“Che rete! Però doveva tirare prima”.
Impagabile Malic.
I brividi corrono lungo la schiena al 46’,
Prima Save si immola ribattendo una conclusione da distanza ravvicinata e poi, durante il batti e ribatti generatosi, un giocatore del Rigolato va a terra in area e l’arbitro fischia, dirigendosi verso il dischetto con il braccio proteso in avanti.
Pare abbia deciso di assegnare un rigore, ma invece si avvicina a Fruch (neanche Spitz allo sparo dello starter si tuffava in vasca come ha fatto oggi lui) e lo ammonisce per simulazione.
All’andata gli era andata bene, oggi invece niente da fare.
Si va al riposo con una rete di vantaggio per il Val Resia.
Alla ripresa dei giochi il Rigolato parte schiacciando forte sull’acceleratore.
I giocatori di Pesenato sembrano fermamente decisi ad annullare lo svantaggio al più presto.
Maurizio però sembra essere di un’opinione ben diversa.
Al 5’ respinge a pugni uniti una punizione potente ma centrale, mentre un minuto dopo sfoggia un gran tuffo sul primo palo per mandare in corner una gran bordata di Marcuzzi.
Al 61’ è il momento di gioire ancora.
Il Taco spara una sonora legnata che, per affinità nominali, sbatte su quel legno denominato traversa.
Ci pensa Alessio a sistemare le cose, dimostrandosi il più lesto di tutti per accompagnare in rete la palla del 2-0.
Al 64’ Cap si erge a baluardo difensivo: prima svetta di testa nel cuore dell’area ad anticipare chiunque e subito dopo contra in scivolata un altro tiro di Marcuzzi.
Nel frattempo si alza a scaldarsi il ritorno più inatteso, uno che pensavamo di rivedere solo a primavera 2008.
Sulle spalle porta ancora il 14, non si sa se in onore di Crujiff, perché è il doppio del suo amato 7 che non può vestire partendo dalla panchina o se si tratta di qualche altro oscuro motivo di cui solo lui è a conoscenza.
Sta di fatto che al 68’ il Taco, ormai senza più energie, fa posto al sopra citato Mauro.
Giovannino viene dirottato sulla corsia mancina e The King tiene compagnia ad Alessio in attacco.
Save giganteggia al 71’ quando con una scivolata dentro all’area blocca l’ennesima iniziativa di Gino Candido.
Sul corner generato il Mimi respinge, la palla arriva al numero 14 che calcia con potenza ma non inquadra la porta e anche di parecchio.
Al 75’ Daniele Candido deve uscire dall’area per anticipare il proiettile umano Alessio, che si era autolanciato a rete.
Dieci minuti più tardi Toppano mette in area una bella palla su cui prima Alessio di testa e poi Cusic in estirada non arrivano per un pelo.
Siamo al 90’ ed arriva il 3-0, l’ipoteca finale su incontro e stagione.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di mano? No, tutto in regola.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Maradona? No, abbiamo già detto che la mano de dios non c’entra.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di magnifica fattura? No, è un tocco d’astuzia da due passi. Ok ma di chi?
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Maramao perché sei morto pan e vin non ti mancava? No.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di maledetta importanza? Affermativo anche qua, ma non arriva nessun indizio sull’identità di chi lo ha realizzato.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… mamma mia, mi sta venendo un infarto. 1,2,3, libera… Uff, ripreso ma ho scordato il nome.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Mago Otelma? Ma dai, come scriveva qualcuno (ER nonno) nei commenti, siamo scienza e non fantascienza.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Mauri? No, per fortuna non eravamo così alla canna del gas da spingere in avanti il metro e novanta del nostro ragno nero.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Marino Buttolo? No, altrimenti l’arbitro fischiava direttamente la fine per ko tecnico dell’avversario.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Madotto? No, Elio è in panca (e afferma di trovarcisi bene, visto il ginocchio dolorante) e Save i gol li evita. Per maggiori informazioni chiedere ai punteros avversari.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Manna? No, nessun gol contestato.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Mazinga Mendosa? No, il miglior amico del Mimi oggi gli ha tirato il pacco.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… Marino Stroz? No, il cugino di sdrindule è rimasto a Resia.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Malesk? No, evitiamo di bestemmiare gli dei calcistici, please.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Marco Quaglia, il macellaio di Venzone? No, gli avversari li ha scannati qualcun altro, a furia di farsi rincorrere per il campo.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Marcellino? No, lui fa da guardia a Marino e alle sue scorribande a tarda ora nei bar.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… ma chi cavolo ha segnato, insomma?
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Malic? Ma come, Pierino gioca ancora? No e Manu è in panchina.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Mauro & Alessio.
Premiata ditta resiana doc, come lo strok (rima!!!).
Musica (e questa però vi tocca immaginarvela) e parole di Bob Dylan, da “Knockin’ on heaven’s door”.
“It’s getting dark, too dark to see…”
Sta scendendo il buio, troppo buio per vedere distintamente e questo campo non ha l’impianto di illuminazione.
E’ allora che il monarca degli after hour in discoteca, il principe delle tenebre, Le Roy Bortolotti se ne va dalla marcatura dei difensori con una magia degna di Gandalf il Grigio, ubriacandoli come un altro famoso Grigio(verde), quello che solitamente Pesciolino ordina al banco e, giunto sul fondo, decide di ricambiare il favore fattogli da Ale contro la Val del Lago.
Il fendente rasoterra è preciso e Alessio si fa trovare pronto sottoporta e timbra il cartellino della doppietta.
Notare che questo termine, superato il confine di Zamlin, spesso indica solamente un fucile per la caccia ma Ale ha fatto le scuole alte e, perlomeno nelle discipline sportive, si è rivelato un bravo studente.
E’ la quarta gara in cui deposita un paio di palloni in fondo al sacco.
L’arbitro assegna poi 6 minuti di recupero, utili per sprecare l’occasione del poker (Mauro stavolta cerca la gloria personale invece di servire un Molaro solissimo ed implorante in ginocchio per ricevere la palla) e consentire allo straordinario Gino Candido di siglare un pregevole gol con una botta dal limite che impreziosisce la sua prestazione a tutto campo.
Manca ancora un minuto.
Il back to back, le due vittorie consecutive, le stiamo aspettando invano da un campionato intero, senza fortuna.
Che attesa.
Lunga, lunghissima.
Come quando sei sotto casa della tua ragazza per il primo appuntamento e non vedi l’ora che scenda.
E si sa quanto possa andare per le lunghe, quando devono farsi belle per un’occasione speciale.
E anche oggi è stato così.
96 minuti di attesa ma questo Val Resia è uscito in maniera stupenda.
Tutti i tifosi rossoblu, al fischio finale, si sono accalcati alla rete di recinzione per ringraziare la squadra di tutte le magiche ed impagabili sensazioni che ha saputo regalare in una stagione da thriller.
E’ il momento di cantare ancora, tutti assieme quel NON MOLLARE MAI da cui emergono tutta la voglia ed il senso di appartenenza che si trasformano poi in grinta e spirito di sacrificio dimostrati per tutto l’anno, alla ricerca della salvezza tanto anelata.
E’ stato un’impresa ai limiti, un po’ come quelle che cercava Don Chisciotte.
Alla ricerca dell’impossibile, a lottare contro il fato avverso ed i mulini a vento ma, in mezzo a tanta follia, anche a lasciare qualcosa che non verrà mai dimenticato.
I protagonisti non sono però dei principi azzurri o eroi infallibili (senza macchia e senza paura, scrivevano gli autori di una volta).
Questi sono eroi di ogni giorno, gente che dopo le 8 o più ore di lavoro si getta a capofitto negli allenamenti e nelle partite, perché alla fine ciò che maggiormente li spinge è la passione.
All’uscita dagli spogliatoi ci sono i primi “ex voto” da rispettare.
Andrea “Highlander/Braveheart” Molaro regala alla folla uno spettacolo concesso in anteprima prestagionale a pochi fortunati (circa una decina) e sfoggia zoccoli in legno ma soprattutto uno strepitoso kilt.
Le sue numerose fan sostengono che in breve tempo la sua accavallata di gambe diventerà più celebre di quella di Sharon Stone in Basic Instinct.
Capitano provvede personalmente a creare due “piccoli” cloni a sua immagine e somiglianza.
Sergione e Marco “Pazzo” gli capitano sotto le grinfie e ricevono la libertà solo dopo essere stati completamente rasati live and direct.
Imponzo diventa definitivamente una colonia resiana: bandiere ce ne sono a volontà e poi viene eseguito anche l’inno nazionale.
Spuntano una zitira e una bunkula e partono le celebri note e con esse le danze.
O meglio, come mi correggerebbe (e con tutta la ragione del mondo) Alessio, LA donzia per eccellenza.
E’ tempo di celebrare, di stappare bottiglie, di far scorrere spumante a go go, di cantare forte, di passare una serata all’insegna del “Adesso basta, signorina qui si esagera!!!” e gustarci un momento dantesco da “E finalmente uscimmo a riveder le stelle…”.
Anche se qualche supporter, fin troppo impaziente, non vede l’ora che escano i calendari della prossima stagione per conoscere la data di QUEL derby.
TO BE CONTINUED... musichetta d'attesa una certa colonna sonora di un certo film di animazione della Disney con una certa strofa che recita "...devono salvarsi, alla fine ci riescono, urca urca tirulero oggi splende il sol".
Come disse Marincilec dopo il primo ascolto: "Senti, senti, questi due (Robin Hood e Little John) sono come noi!" - Marino Buttolo, parcheggio di Tesa (Prato di Resia), 30/09/2007 al rientro da Rigolato - Val Resia 3-3

mercoledì 17 ottobre 2007

VAL RESIA - AUDAX 4-1 (primo tempo 2-0)

Olimpiadi invernali 1980.
Finale del torneo di hockey su ghiaccio tra Usa e Urss.
Il commentatore Al Michaels conia una frase che entrerà nella storia, così come il risultato finale.
Quella frase era: “Credete nei miracoli? Sì!”
Lo cantava David Bowie, tanti anni fa: “We can be heroes, just for one day”.
Possiamo essere eroi solo per un giorno.
Bè, quel giorno è finalmente arrivato, è giunto il momento di realizzare un’impresa da ricordare e che al termine di questa domenica spero davvero di poter descrivere.
Ssst, fate silenzio bambini ed ascoltate.
Sapete, quella volta nel 2007, al campo Rop… era l’ultima giornata di un travagliato campionato di Seconda… una gara da tutto o niente… sul filo della disperazione… ed è diventata qualcosa di epico… il Canin era lì e ha osservato quei momenti, mettendoli poi tra le sue memorie più belle… a ripensarci pare ancora di sentire il rombo del tuono in lontananza.
Non c’era nemmeno un raggio di sole, il cielo era plumbeo, l’atmosfera era elettrica e tirava aria di tempesta…
Citando i Clash: “Resia calling to the faraway towns…”
E le cittadine rispondono.
San Giorgio, Gniva, Prato, Oseacco, Stolvizza, Gost, rispondono PRESENTE.
Everybody in the place to be, tutti nel posto dove non si può mancare.
Come l’anello di Planet Terror (più o meno): Una (partita) contro il mondo
VAL RESIA Pielich, Cozzo, Saverio Madotto, Molaro, Di Lenardo, Goi, Not (Elio Madotto), Perissutti, , Alessio Buttolo (Chinese), Toppano, Micelli

AUDAX Danelutti, Spoladore, Coradazzi, Antoniutti, Matteo Cappellari, Eros Polo, Sacchetti, Colmano, Roberto Cappellari, Federico Polo, Veneruso
Che stagione pazza.
Le emozioni sono andate “up and down like a rollercoaster”, su e giù proprio come un vagone delle montagne russe.
L'Audax si presenta in campo con una formazione ampiamente rimaneggiata.
Vengono schierati dall'inizio ben 3 portieri, ciononostante la squadra fornese disputerà la gara con tenacia e determinazione.
Il primo a scongelarsi dal banco frigo di questa giornata dal freddo pungente è Alessio Buttolo.
Nonostante gli occhi da triglia che fa alle spettatrici, è più vivace e guizzante di un salmone che risale la corrente, attento anche a schivare le zampate non artigliate ma provviste di tacchetto in solido alluminio dei grizzly/difensori avversari (beninteso, nessuna offesa o presa in giro, mi serviva per il paragone “pescesco” e basta).
E' così che se ne va via al 7' e piazza un passaggio in mezzo all'area, dove il Taco tenta l'intervento in spaccata ma non ci arriva per poco.
Un minuto dopo c'è da registrare un incornata alta del Mimi.
All’11’ Giovannino prolunga di testa un pallone, aprendo un varco verso l'area.
Ale si infila con decisione e calcia un diagonale che apre le danze, anzi le "donzie" vista la sua militanza nel gruppo folkloristico.
1-0 e palla al centro, anzi sulla traversa.
Pericolo dell'immediato pareggio ospite sfumato, fortunatamente.
Toppano ci prova direttamente dalla bandierina del calcio d'angolo ma Danelutti è attento (20').
L'Audax, pur essendo già retrocesso, ci tiene comunque a fare bella figura ed al 27' un colpo di testa deviato crea scompiglio nell'area dei padroni di casa.
Le maglie della difesa rossoblu si allentano e a causa di 2 palloni persi in rapida successione, viene concessa un occasione d'oro agli ospiti ma Gjova Goi pone rimedio soffiando la sfera all'vversario lanciato verso la porta di Mauri.
Ale al 33’ (ri)passa in mezzo alla difesa (mal piazzata nell’occasione) in Speedy Gonzales style, urlando come un forsennato “Andale, andale, arriba arriba”, i compagni lo servono e lui, più preciso di una fotocopiatrice, ripropone paro paro lo stesso diagonale che aveva fruttato l’1-0 e raddoppia lo score.
Gli ospiti potrebbero accorciare al 36' ma lo stacco di Federico Polo, tutto solo in mezzo all'area rossoblu, porta solo ad un colpo di testa alto.
Occasione sciupata e quasi punita.
Alessio al 41' si presenta per la terza volta tutto solo davanti a Danelutti ma affretta la conclusione e si fa ribattere il potenziale 3-0.
Al 45' c'è la possibilità di chiudere definitivamente la pratica odierna, almeno per ciò che concerne la parte di nostra competenza, con un rigore.
Goi si incarica di calciare dal dischetto ma coglie il palo.
Il sempreverde pilastro difensivo è lesto ad avventarsi sulla ribattuta ed insaccare ma l'arbitro annulla per fuorigioco, come previsto da regolamento.
Meglio così che rischiare di subire un contropiede pericoloso.
Trasmissione del commento interrotta per dare spazio al diritto di replica richiesto dallo stesso Gjova.
Riporto (circa, più o meno, quasi) fedelmente la sua dichiarazione.
"Desidero che venga messo agli atti quanto segue. La mia segnatura era valida, in quanto il portiere ha sfiorato la mia conclusione e a fine partita me lo ha confessato".
La corte qui riunita, viste le schiaccianti prove presentate davanti alla commissione d'inchiesta, decide di attribuire solennemente il gol ad honorem a Giovanni Goi.
Gli aggiornamenti dagli altri campi dicono questo:
Comeglians - Malborghetto 0-1 e Ampezzo - Rigolato 0-0.
Al termine della prima frazione la squadra che si salva è il Malborghetto.
Si parte con la ripresa ed al 47' il Mimi solo in mezzo all'area sciupa un'occasione d'oro.
E' il 53' e la palla sta venendo gestita a centrocampo quando si sente qualcuno sulle tribune che grida come un invasato.
E' il "nonno" Marco Micelli, attaccato costantemente alla radio, che esulta per il pareggio del Comeglians, presto imitato dai supporter a cui trasmette l'aggiornamento.
Elio diventa un fedelissimo seguace del Mimi (è entrato ricevendo il testimone proprio da lui) al 56'.
Cugnaggio prima vince caparbiamente 2 contrasti, salta l'ultimo uomo e giunge a tu per tu con Danelutti ma da non più di un paio di metri calcia debolmente e l'estremo difensore ospite salva ancora i suoi.
La partita potrebbe cambiare al 62'.
Matteo Cappellari calcia una punizione su cui Pielich arriva ma non riesce a trattenere.
Da lì in poi si susseguono tentativi poco ncisivi da una parte e dall'altra.
La tensione potrebbe giocare un brutto scherzo al Val Resia ma il lavoro di filtro in mediana è più che buono e la difesa è attenta e reattiva.
Anche Toppano si sacrifica in un ruolo di contenimento, andando ad interdire preziosamente in più occasioni.
Questo giro abbiamo evitato di seguire i dettami scellerati del guru Johnny Depp/Jack Sparrow, quello che duettava così con Keira Knightley/Elizabeth Swann.
Elizabeth: […] arriverà un momento in cui avrai modo di dimostrarlo, facendo la cosa giusta... Jack: Adoro quei momenti, gli faccio ciao e li lascio passare!
L’ora è tarda ed il cielo volge al tramonto (quale poi non si sa molto bene, vista la cappa di nubi ma la frase suonava bene) quando Toppano la piazza dentro con una punizione dalla parabola magica per mettere in ghiaccio la vittoria.
Gli avversari sono alle corde, ormai vacillano.
E’ il momento di fare i Balboa della situazione.
Anzi, prima facciamo il gatto con gli stivali di Shrek.
Sguardo languido e smarrito che poi però si tramuta in un baleno negli occhi della tigre.
E poi si va con il destro micidiale, quello che ti stende al tappeto e non ti puoi rialzare.
1…2…3…4… non serve contare fino a 10, le reti sono state meno ma comunque più che sufficienti.
Il risultato è arrotondato proprio al 90' da Molaro, lanciato verso la porta da un passaggio in profondità di Giovannino.
Andrea piazza un diagonale sul palo lontano e scrive l'ultimo paragrafo del primo capitolo di questa domenica.
Poco prima - o poco dopo - la gente esplode in un boato per il vantaggio del Comeglians sul Malborghetto.
Quacuno rischia anche il colpo apoplettico, perchè inizialmente credeva si trattasse di una rete segnata dall'Ampezzo.
E al triplice fischio finale la nostra partita prosegue.
Sottofondo musicale più adatto all’occasione: “I wish” di R. Kelly.
I wish, I wish, I wish. Desidero, desidero, desidero…
Desidero con l’orecchio incollato alla radio, tra qualche giro di chiamate ad amici e informatori sull’andamento delle altre partite e gufi che mandano formule iettatorie all’indirizzo di chi se la gioca con noi per rimanere in Seconda.
Come cantava qualche tempo fa con la sua vociona da crooner Dave Ray Moor dei Cousteau, questo può essere “The last good day of the year”, l’ultima giornata buona dell’anno.
Già, siamo alla fine e chissà come andrà, se sarà davvero buona questa domenica 21 ottobre due-zero-zero-sette.
Il tempo passa, ma non arrivano aggiornamenti o conferme.
Il recupero ad Ampezzo è stato ulteriormente prolungato.
C'è una punizione dalla lunga distanza e si incarica della battuta Gino Candido. E' alta, è alta...
Ma si prosegue, non è ancora finita maledizione, non è ancora finita.
E poi… E poi… E poi i pugni si stringono forte, le braccia si scuotono in segno di esultanza.
Il Rigolato è stato fermato sul pareggio ed il Malborghetto è caduto.
Siamo pari, siamo pari…
Mission impossibile? Macchè, mission accomplished.
Si va allo spareggio.
L’aquila rossoblu non ha niente da invidiare all’araba fenice e quando tutti danno per morto il campionato, arriva la vampata, la fiammata, la reazione d’orgoglio e il rapace si libra alto in volo.
Perché questa domenica non è una domenica qualunque, questa domenica è magia.
La caccia ai punti non è ancora finita, neanche per sogno.
Adesso la salvezza è lì, a portata di mano.
Aquilotti, allunghiamo le grinfie e portiamocela a casa.
Ne manca una, ne manca una… voliamo alti, voliamo ancora più su.
Sotto a chi tocca, perché le nostre ugole hanno ancora voglia di cantare NON MOLLARE MAI!!!