mercoledì 31 ottobre 2007

CHE COMPLEANNO, PRESIDENTE!


Il presidente domani compie gli anni ma non si accontenta di quel bellissimo regalo anticipato quale è stato la salvezza.
Cosa potrebbe volere di più quest’uomo (a parte una cena a lume di candela con… Vasco)?
Repic, già allora più ottimista di Tonino Guerra per quanto riguarda l’esito finale della stagione, ai tempi della sua trasferta russa ha approfittato per andare a dare un’occhiata allo stadio Luzhniky di Mosca (ovviamente solo dopo avere ammirato il rifacimento in puro cartongesso dei controsoffitti del Cremino ad opera di un noto artigiano di Solbica), sede della finale di Champions League…
Hai capito il Pres…?

lunedì 22 ottobre 2007

SPAREGGIO SALVEZZA: VAL RESIA - RIGOLATO 3-1 (primo tempo 1-0)


Messaggio di pubblica utilità lanciato da Giovanni Goi.
I WANT YOU FOR VAL RESIA SUPPORTERS TEAM!
Sì, sto indicando proprio te!
E te! E te! E anche te! E tu non ti nascondere dietro all'angolo per riuscire a farti ancora una birretta al chiosco!
Siete tutti "arruolati" per sostenerci durante lo spareggio che si svolgerà
Domenica 28 ottobre 2007
c/o Campo sportivo di Imponzo
Fischio d'inizio alle 14:30
Vista l'eccezionalità dell'evento si è deciso di ripetere l'organizzazione della trasferta squadra/tifosi in autobus.
Per gli interessati questi sono i dettagli
(contattare il presidente Paolo Valente al 333 6169230 per le prenotazioni)
PARTENZA: ORE 12:45 da PRATO (Loc. TESA) - ritrovo ore 12:30
Si raccomanda la massima puntualità.
RIENTRO: ORE 20 CIRCA.
COSTO A PERSONA: 10 EURO (bus+panino+birra)
Vi aspettiamo più numerosi che mai.
Il Val Resia ha bisogno della presenza, dell'incitamento e dei canti dei suoi tifosi.
PS
-6 alla fatidica data.
-5
-4
-3
-2
-1
QUESTO ARTICOLO ESCE IN FORMA PARZIALE E PASSIBILE DI SICURE INTEGRAZIONI NEI PROSSIMI GIORNI

Signori, la tradizione popolare vuole che essere dati per spacciati in anticipo allunghi la vita.
C’era già chi aveva redatto il nostro epitaffio funebre dopo Malborghetto..
Eccolo qua ( da calciodilettantifvg.it).

VAL RESIA RASSEGNATO
Ha perso l’occasione per non retrocedere.
Infatti sconfitto dal Ravascletto (complimenti a mister Ortobelli per la salvezza acquisita) il Rigolato non si è mosso da quota 23.
Ma i resiani si sono fatti superare da un’altra realtà che proprio non ci tiene a mollare nonostante mille difficoltà, vale a dire il Malborghetto.
Tutto ciò va a favore del Rigolato, mentre avvilisce il Val Resia quasi rassegnato ad un ritorno negli inferi.
Si rilancia il Malborghetto (22) che dovrà battere il Comeglians e sperare che il Rigolato (23) non centri i tre punti con l’ormai salvo Ampezzo (altri complimenti doverosi a Frassinelli e soprattutto a quell’Alberto Spangaro capace di portare per mano la sua squadra).
Il Val Resia (21) aveva la carta Audax, ma ormai la miracolosa salvezza è sfuggita una settimana fa.

Ops, sbaglio o mancava un turno al termine del girone di ritorno?
Parafrasando Fabri Fibra: non so perché, né come mai ma ogni tot di periodo qualcuno se ne esce dicendo che il Val Resia è morto ma poi è arrivato questo spareggio.
Come una finale.
C’è il mito dell’aquila, c’è il mito di Resia. E poi c’è il mito di una squadra di amici, di pazzi, di sognatori, di gente che ci crede fino all’ultimo, di gente che NON MOLLA MAI.
Cozzo è indisponibile, le sue fan sanno perché ha preso l’ammonizione che, causa precedente diffida, lo esclude dal match di oggi (e non è un’assenza da poco).
Il backstage del calendario 2008 non poteva attendere oltre.
Il ragazzo si è locato in una località esotica top secret (c’è chi opta per Pustigost e chi punta ad occhi chiusi sul parcheggio del Tigo) per realizzare gli scatti che le tifose bramano avidamente ma a tempo di record si è presentato sugli spalti del “Maracanà” di Imponzo per sostenere i suoi compagni.
Oltre a Simon hanno deciso di assistere all’incontro ulteriori 469 spettatori paganti (fonte Ufficio statistico Ferruccio Signorelli), a cui vanno aggiunti tutti i bambini e qualche ritardatario che ha fruito di un ingresso omaggio, essendo arrivato a partita in corso.

Si parte con queste formazioni.

VAL RESIA Maurizio Pielich; Saverio Madotto – Giovanni Goi – Cristian Di Lenardo (C); Daniele Coss – Andrea Molaro – Roberto Toppano – Dimitri Not – Paolo Perissutti (Mauro Bortolotti); Alessio Buttolo – Giovanni Micelli

RIGOLATO Daniele Candido, Migotti, Marcuzzi (Fadi), D'Andrea (Lepre), Vidale, Calligaris, Lepre Gracco (Fiorenza), Gabriele Candido, Gino Candido, Fruch, Agostinis (Braidotti)

Comincia meglio il Rigolato, che si crea la prima occasione al 5’.
Fruch stacca tutto solo in piena area di rigore ma il suo colpo di testa è indirizzato male e la sfera termina fuori di almeno un metro.
Non si fa attendere la replica di Toppano.
E’ l’8’ quando indirizza una punizione velenosa, provando a sorprendere Candido sul palo di sua competenza.
Il tiro esce di un nulla. Il Val Resia c’è.
Al 18’ Alessio prova il cross, ma gli esce sbilenco.
Daniele Candido però non è piazzato benissimo e si salva solo smanacciando all’ultimo istante dalla palombella che stava planando verso la porta.
Giovannino lotta caparbiamente per la palla e, seppure a terra, riesce a calciare verso il palo lontano ma il numero 1 del Rigolato sfodera un intervento che ha dello straordinario e preserva il risultato di parità.
La formazione carnica va vicinissima al vantaggio dopo 26 minuti.
In area resina arriva una palla che sembra innocua e che Maurizio potrebbe raccogliere con le mani, ma opta per l’intervento di piede e, sulla pressione degli avversari, sbaglia.
Fruch calcia di piatto verso la porta vuota ma Goi salva un gol già fatto.
Tocca erigergli una statua: mezzobusto, monumento equestre, quello che volete, ma ci vuole davvero qualcosa di speciale.
Il Mimi va vicino alla rete del vantaggio al 28’, quando da due passi incorna fuori di testa, anticipando anche l’accorrente Giovannino.
Maurizio riscatta il precedente errore al 30’ e lo fa con una parata irreale su un tocco ravvicinato.
Un minuto più tardi Gabriele Candido fa partire un cross che prende una strana traiettoria e si “trasforma” in una conclusione verso la porta.
Mauri salta per controllare la traiettoria e pare sia tutto a posto, ma la palla scende all’improvviso e si stampa sulla traversa, spaventando tutta la tifoseria rossoblu e l’incolpevole portiere.
C’è chi sugli spalti per il nervoso si accende l’ennesima siga, mentre in campo i giocatori resiani si rimboccano le maniche e dicono “Fanculo la sfiga” (cfr. Neffa – Navigherò la notte), mentre un profetico Malic si aggrappa a uno dei dogmi calcistici “Gol sbagliato, gol subito. Vedrete che adesso ne facciamo uno noi”
E’ il momento di rifarsi vivi in avanti, per interrompere il momento favorevole del Rigolato.
Siamo al 32’ quando Toppano prosegue il suo duello con Candido, che smanaccia in corner l’ennesima punizione di pregevole fattura del trequartista.
Scocca il trentanovesimo minuto quando Giovannino decide di far sì che questo 28 ottobre twothousandandseven rimanga impresso forever.
Il nostro numero 11 riceve la palla al limite, si accentra portandosi la palla sul sinistro e fa partire un tiro che è una sentenza.
La rete di Daniele Candido è stata bucata con un tiro che definire “incazzato” è dir poco.
Giovanni Micelli si prende la squadra sulle spalle e affossa il morale del Rigolato con una rete dal peso specifico elevatissimo.
Lo volete descritto in un altro modo (successo veramente, eh?)
Pierino Malic lo vede con la palla sul destro e fa “Tira!”
Il sottoscritto: “Guarda che è mancino” e nel frattempo Gio si è portato la palla sul piede preferito e ha cominciato ad accentrarsi.
“Sì ma aveva lo spazio per tirare”
“Ma non ce l’aveva sul suo piede”.
Quel piede che sta caricando per l’esecuzione. Il tiro è rasoterra, potente, angolato.
Non è più solo un tiro, è un gol.
“Che rete! Però doveva tirare prima”.
Impagabile Malic.
I brividi corrono lungo la schiena al 46’,
Prima Save si immola ribattendo una conclusione da distanza ravvicinata e poi, durante il batti e ribatti generatosi, un giocatore del Rigolato va a terra in area e l’arbitro fischia, dirigendosi verso il dischetto con il braccio proteso in avanti.
Pare abbia deciso di assegnare un rigore, ma invece si avvicina a Fruch (neanche Spitz allo sparo dello starter si tuffava in vasca come ha fatto oggi lui) e lo ammonisce per simulazione.
All’andata gli era andata bene, oggi invece niente da fare.
Si va al riposo con una rete di vantaggio per il Val Resia.
Alla ripresa dei giochi il Rigolato parte schiacciando forte sull’acceleratore.
I giocatori di Pesenato sembrano fermamente decisi ad annullare lo svantaggio al più presto.
Maurizio però sembra essere di un’opinione ben diversa.
Al 5’ respinge a pugni uniti una punizione potente ma centrale, mentre un minuto dopo sfoggia un gran tuffo sul primo palo per mandare in corner una gran bordata di Marcuzzi.
Al 61’ è il momento di gioire ancora.
Il Taco spara una sonora legnata che, per affinità nominali, sbatte su quel legno denominato traversa.
Ci pensa Alessio a sistemare le cose, dimostrandosi il più lesto di tutti per accompagnare in rete la palla del 2-0.
Al 64’ Cap si erge a baluardo difensivo: prima svetta di testa nel cuore dell’area ad anticipare chiunque e subito dopo contra in scivolata un altro tiro di Marcuzzi.
Nel frattempo si alza a scaldarsi il ritorno più inatteso, uno che pensavamo di rivedere solo a primavera 2008.
Sulle spalle porta ancora il 14, non si sa se in onore di Crujiff, perché è il doppio del suo amato 7 che non può vestire partendo dalla panchina o se si tratta di qualche altro oscuro motivo di cui solo lui è a conoscenza.
Sta di fatto che al 68’ il Taco, ormai senza più energie, fa posto al sopra citato Mauro.
Giovannino viene dirottato sulla corsia mancina e The King tiene compagnia ad Alessio in attacco.
Save giganteggia al 71’ quando con una scivolata dentro all’area blocca l’ennesima iniziativa di Gino Candido.
Sul corner generato il Mimi respinge, la palla arriva al numero 14 che calcia con potenza ma non inquadra la porta e anche di parecchio.
Al 75’ Daniele Candido deve uscire dall’area per anticipare il proiettile umano Alessio, che si era autolanciato a rete.
Dieci minuti più tardi Toppano mette in area una bella palla su cui prima Alessio di testa e poi Cusic in estirada non arrivano per un pelo.
Siamo al 90’ ed arriva il 3-0, l’ipoteca finale su incontro e stagione.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di mano? No, tutto in regola.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Maradona? No, abbiamo già detto che la mano de dios non c’entra.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di magnifica fattura? No, è un tocco d’astuzia da due passi. Ok ma di chi?
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Maramao perché sei morto pan e vin non ti mancava? No.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di maledetta importanza? Affermativo anche qua, ma non arriva nessun indizio sull’identità di chi lo ha realizzato.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… mamma mia, mi sta venendo un infarto. 1,2,3, libera… Uff, ripreso ma ho scordato il nome.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Mago Otelma? Ma dai, come scriveva qualcuno (ER nonno) nei commenti, siamo scienza e non fantascienza.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Mauri? No, per fortuna non eravamo così alla canna del gas da spingere in avanti il metro e novanta del nostro ragno nero.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Marino Buttolo? No, altrimenti l’arbitro fischiava direttamente la fine per ko tecnico dell’avversario.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Madotto? No, Elio è in panca (e afferma di trovarcisi bene, visto il ginocchio dolorante) e Save i gol li evita. Per maggiori informazioni chiedere ai punteros avversari.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Manna? No, nessun gol contestato.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Mazinga Mendosa? No, il miglior amico del Mimi oggi gli ha tirato il pacco.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… Marino Stroz? No, il cugino di sdrindule è rimasto a Resia.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Malesk? No, evitiamo di bestemmiare gli dei calcistici, please.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Marco Quaglia, il macellaio di Venzone? No, gli avversari li ha scannati qualcun altro, a furia di farsi rincorrere per il campo.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Marcellino? No, lui fa da guardia a Marino e alle sue scorribande a tarda ora nei bar.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… ma chi cavolo ha segnato, insomma?
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Malic? Ma come, Pierino gioca ancora? No e Manu è in panchina.
E’ gol di Ma… di ma… di ma… di Mauro & Alessio.
Premiata ditta resiana doc, come lo strok (rima!!!).
Musica (e questa però vi tocca immaginarvela) e parole di Bob Dylan, da “Knockin’ on heaven’s door”.
“It’s getting dark, too dark to see…”
Sta scendendo il buio, troppo buio per vedere distintamente e questo campo non ha l’impianto di illuminazione.
E’ allora che il monarca degli after hour in discoteca, il principe delle tenebre, Le Roy Bortolotti se ne va dalla marcatura dei difensori con una magia degna di Gandalf il Grigio, ubriacandoli come un altro famoso Grigio(verde), quello che solitamente Pesciolino ordina al banco e, giunto sul fondo, decide di ricambiare il favore fattogli da Ale contro la Val del Lago.
Il fendente rasoterra è preciso e Alessio si fa trovare pronto sottoporta e timbra il cartellino della doppietta.
Notare che questo termine, superato il confine di Zamlin, spesso indica solamente un fucile per la caccia ma Ale ha fatto le scuole alte e, perlomeno nelle discipline sportive, si è rivelato un bravo studente.
E’ la quarta gara in cui deposita un paio di palloni in fondo al sacco.
L’arbitro assegna poi 6 minuti di recupero, utili per sprecare l’occasione del poker (Mauro stavolta cerca la gloria personale invece di servire un Molaro solissimo ed implorante in ginocchio per ricevere la palla) e consentire allo straordinario Gino Candido di siglare un pregevole gol con una botta dal limite che impreziosisce la sua prestazione a tutto campo.
Manca ancora un minuto.
Il back to back, le due vittorie consecutive, le stiamo aspettando invano da un campionato intero, senza fortuna.
Che attesa.
Lunga, lunghissima.
Come quando sei sotto casa della tua ragazza per il primo appuntamento e non vedi l’ora che scenda.
E si sa quanto possa andare per le lunghe, quando devono farsi belle per un’occasione speciale.
E anche oggi è stato così.
96 minuti di attesa ma questo Val Resia è uscito in maniera stupenda.
Tutti i tifosi rossoblu, al fischio finale, si sono accalcati alla rete di recinzione per ringraziare la squadra di tutte le magiche ed impagabili sensazioni che ha saputo regalare in una stagione da thriller.
E’ il momento di cantare ancora, tutti assieme quel NON MOLLARE MAI da cui emergono tutta la voglia ed il senso di appartenenza che si trasformano poi in grinta e spirito di sacrificio dimostrati per tutto l’anno, alla ricerca della salvezza tanto anelata.
E’ stato un’impresa ai limiti, un po’ come quelle che cercava Don Chisciotte.
Alla ricerca dell’impossibile, a lottare contro il fato avverso ed i mulini a vento ma, in mezzo a tanta follia, anche a lasciare qualcosa che non verrà mai dimenticato.
I protagonisti non sono però dei principi azzurri o eroi infallibili (senza macchia e senza paura, scrivevano gli autori di una volta).
Questi sono eroi di ogni giorno, gente che dopo le 8 o più ore di lavoro si getta a capofitto negli allenamenti e nelle partite, perché alla fine ciò che maggiormente li spinge è la passione.
All’uscita dagli spogliatoi ci sono i primi “ex voto” da rispettare.
Andrea “Highlander/Braveheart” Molaro regala alla folla uno spettacolo concesso in anteprima prestagionale a pochi fortunati (circa una decina) e sfoggia zoccoli in legno ma soprattutto uno strepitoso kilt.
Le sue numerose fan sostengono che in breve tempo la sua accavallata di gambe diventerà più celebre di quella di Sharon Stone in Basic Instinct.
Capitano provvede personalmente a creare due “piccoli” cloni a sua immagine e somiglianza.
Sergione e Marco “Pazzo” gli capitano sotto le grinfie e ricevono la libertà solo dopo essere stati completamente rasati live and direct.
Imponzo diventa definitivamente una colonia resiana: bandiere ce ne sono a volontà e poi viene eseguito anche l’inno nazionale.
Spuntano una zitira e una bunkula e partono le celebri note e con esse le danze.
O meglio, come mi correggerebbe (e con tutta la ragione del mondo) Alessio, LA donzia per eccellenza.
E’ tempo di celebrare, di stappare bottiglie, di far scorrere spumante a go go, di cantare forte, di passare una serata all’insegna del “Adesso basta, signorina qui si esagera!!!” e gustarci un momento dantesco da “E finalmente uscimmo a riveder le stelle…”.
Anche se qualche supporter, fin troppo impaziente, non vede l’ora che escano i calendari della prossima stagione per conoscere la data di QUEL derby.
TO BE CONTINUED... musichetta d'attesa una certa colonna sonora di un certo film di animazione della Disney con una certa strofa che recita "...devono salvarsi, alla fine ci riescono, urca urca tirulero oggi splende il sol".
Come disse Marincilec dopo il primo ascolto: "Senti, senti, questi due (Robin Hood e Little John) sono come noi!" - Marino Buttolo, parcheggio di Tesa (Prato di Resia), 30/09/2007 al rientro da Rigolato - Val Resia 3-3

mercoledì 17 ottobre 2007

VAL RESIA - AUDAX 4-1 (primo tempo 2-0)

Olimpiadi invernali 1980.
Finale del torneo di hockey su ghiaccio tra Usa e Urss.
Il commentatore Al Michaels conia una frase che entrerà nella storia, così come il risultato finale.
Quella frase era: “Credete nei miracoli? Sì!”
Lo cantava David Bowie, tanti anni fa: “We can be heroes, just for one day”.
Possiamo essere eroi solo per un giorno.
Bè, quel giorno è finalmente arrivato, è giunto il momento di realizzare un’impresa da ricordare e che al termine di questa domenica spero davvero di poter descrivere.
Ssst, fate silenzio bambini ed ascoltate.
Sapete, quella volta nel 2007, al campo Rop… era l’ultima giornata di un travagliato campionato di Seconda… una gara da tutto o niente… sul filo della disperazione… ed è diventata qualcosa di epico… il Canin era lì e ha osservato quei momenti, mettendoli poi tra le sue memorie più belle… a ripensarci pare ancora di sentire il rombo del tuono in lontananza.
Non c’era nemmeno un raggio di sole, il cielo era plumbeo, l’atmosfera era elettrica e tirava aria di tempesta…
Citando i Clash: “Resia calling to the faraway towns…”
E le cittadine rispondono.
San Giorgio, Gniva, Prato, Oseacco, Stolvizza, Gost, rispondono PRESENTE.
Everybody in the place to be, tutti nel posto dove non si può mancare.
Come l’anello di Planet Terror (più o meno): Una (partita) contro il mondo
VAL RESIA Pielich, Cozzo, Saverio Madotto, Molaro, Di Lenardo, Goi, Not (Elio Madotto), Perissutti, , Alessio Buttolo (Chinese), Toppano, Micelli

AUDAX Danelutti, Spoladore, Coradazzi, Antoniutti, Matteo Cappellari, Eros Polo, Sacchetti, Colmano, Roberto Cappellari, Federico Polo, Veneruso
Che stagione pazza.
Le emozioni sono andate “up and down like a rollercoaster”, su e giù proprio come un vagone delle montagne russe.
L'Audax si presenta in campo con una formazione ampiamente rimaneggiata.
Vengono schierati dall'inizio ben 3 portieri, ciononostante la squadra fornese disputerà la gara con tenacia e determinazione.
Il primo a scongelarsi dal banco frigo di questa giornata dal freddo pungente è Alessio Buttolo.
Nonostante gli occhi da triglia che fa alle spettatrici, è più vivace e guizzante di un salmone che risale la corrente, attento anche a schivare le zampate non artigliate ma provviste di tacchetto in solido alluminio dei grizzly/difensori avversari (beninteso, nessuna offesa o presa in giro, mi serviva per il paragone “pescesco” e basta).
E' così che se ne va via al 7' e piazza un passaggio in mezzo all'area, dove il Taco tenta l'intervento in spaccata ma non ci arriva per poco.
Un minuto dopo c'è da registrare un incornata alta del Mimi.
All’11’ Giovannino prolunga di testa un pallone, aprendo un varco verso l'area.
Ale si infila con decisione e calcia un diagonale che apre le danze, anzi le "donzie" vista la sua militanza nel gruppo folkloristico.
1-0 e palla al centro, anzi sulla traversa.
Pericolo dell'immediato pareggio ospite sfumato, fortunatamente.
Toppano ci prova direttamente dalla bandierina del calcio d'angolo ma Danelutti è attento (20').
L'Audax, pur essendo già retrocesso, ci tiene comunque a fare bella figura ed al 27' un colpo di testa deviato crea scompiglio nell'area dei padroni di casa.
Le maglie della difesa rossoblu si allentano e a causa di 2 palloni persi in rapida successione, viene concessa un occasione d'oro agli ospiti ma Gjova Goi pone rimedio soffiando la sfera all'vversario lanciato verso la porta di Mauri.
Ale al 33’ (ri)passa in mezzo alla difesa (mal piazzata nell’occasione) in Speedy Gonzales style, urlando come un forsennato “Andale, andale, arriba arriba”, i compagni lo servono e lui, più preciso di una fotocopiatrice, ripropone paro paro lo stesso diagonale che aveva fruttato l’1-0 e raddoppia lo score.
Gli ospiti potrebbero accorciare al 36' ma lo stacco di Federico Polo, tutto solo in mezzo all'area rossoblu, porta solo ad un colpo di testa alto.
Occasione sciupata e quasi punita.
Alessio al 41' si presenta per la terza volta tutto solo davanti a Danelutti ma affretta la conclusione e si fa ribattere il potenziale 3-0.
Al 45' c'è la possibilità di chiudere definitivamente la pratica odierna, almeno per ciò che concerne la parte di nostra competenza, con un rigore.
Goi si incarica di calciare dal dischetto ma coglie il palo.
Il sempreverde pilastro difensivo è lesto ad avventarsi sulla ribattuta ed insaccare ma l'arbitro annulla per fuorigioco, come previsto da regolamento.
Meglio così che rischiare di subire un contropiede pericoloso.
Trasmissione del commento interrotta per dare spazio al diritto di replica richiesto dallo stesso Gjova.
Riporto (circa, più o meno, quasi) fedelmente la sua dichiarazione.
"Desidero che venga messo agli atti quanto segue. La mia segnatura era valida, in quanto il portiere ha sfiorato la mia conclusione e a fine partita me lo ha confessato".
La corte qui riunita, viste le schiaccianti prove presentate davanti alla commissione d'inchiesta, decide di attribuire solennemente il gol ad honorem a Giovanni Goi.
Gli aggiornamenti dagli altri campi dicono questo:
Comeglians - Malborghetto 0-1 e Ampezzo - Rigolato 0-0.
Al termine della prima frazione la squadra che si salva è il Malborghetto.
Si parte con la ripresa ed al 47' il Mimi solo in mezzo all'area sciupa un'occasione d'oro.
E' il 53' e la palla sta venendo gestita a centrocampo quando si sente qualcuno sulle tribune che grida come un invasato.
E' il "nonno" Marco Micelli, attaccato costantemente alla radio, che esulta per il pareggio del Comeglians, presto imitato dai supporter a cui trasmette l'aggiornamento.
Elio diventa un fedelissimo seguace del Mimi (è entrato ricevendo il testimone proprio da lui) al 56'.
Cugnaggio prima vince caparbiamente 2 contrasti, salta l'ultimo uomo e giunge a tu per tu con Danelutti ma da non più di un paio di metri calcia debolmente e l'estremo difensore ospite salva ancora i suoi.
La partita potrebbe cambiare al 62'.
Matteo Cappellari calcia una punizione su cui Pielich arriva ma non riesce a trattenere.
Da lì in poi si susseguono tentativi poco ncisivi da una parte e dall'altra.
La tensione potrebbe giocare un brutto scherzo al Val Resia ma il lavoro di filtro in mediana è più che buono e la difesa è attenta e reattiva.
Anche Toppano si sacrifica in un ruolo di contenimento, andando ad interdire preziosamente in più occasioni.
Questo giro abbiamo evitato di seguire i dettami scellerati del guru Johnny Depp/Jack Sparrow, quello che duettava così con Keira Knightley/Elizabeth Swann.
Elizabeth: […] arriverà un momento in cui avrai modo di dimostrarlo, facendo la cosa giusta... Jack: Adoro quei momenti, gli faccio ciao e li lascio passare!
L’ora è tarda ed il cielo volge al tramonto (quale poi non si sa molto bene, vista la cappa di nubi ma la frase suonava bene) quando Toppano la piazza dentro con una punizione dalla parabola magica per mettere in ghiaccio la vittoria.
Gli avversari sono alle corde, ormai vacillano.
E’ il momento di fare i Balboa della situazione.
Anzi, prima facciamo il gatto con gli stivali di Shrek.
Sguardo languido e smarrito che poi però si tramuta in un baleno negli occhi della tigre.
E poi si va con il destro micidiale, quello che ti stende al tappeto e non ti puoi rialzare.
1…2…3…4… non serve contare fino a 10, le reti sono state meno ma comunque più che sufficienti.
Il risultato è arrotondato proprio al 90' da Molaro, lanciato verso la porta da un passaggio in profondità di Giovannino.
Andrea piazza un diagonale sul palo lontano e scrive l'ultimo paragrafo del primo capitolo di questa domenica.
Poco prima - o poco dopo - la gente esplode in un boato per il vantaggio del Comeglians sul Malborghetto.
Quacuno rischia anche il colpo apoplettico, perchè inizialmente credeva si trattasse di una rete segnata dall'Ampezzo.
E al triplice fischio finale la nostra partita prosegue.
Sottofondo musicale più adatto all’occasione: “I wish” di R. Kelly.
I wish, I wish, I wish. Desidero, desidero, desidero…
Desidero con l’orecchio incollato alla radio, tra qualche giro di chiamate ad amici e informatori sull’andamento delle altre partite e gufi che mandano formule iettatorie all’indirizzo di chi se la gioca con noi per rimanere in Seconda.
Come cantava qualche tempo fa con la sua vociona da crooner Dave Ray Moor dei Cousteau, questo può essere “The last good day of the year”, l’ultima giornata buona dell’anno.
Già, siamo alla fine e chissà come andrà, se sarà davvero buona questa domenica 21 ottobre due-zero-zero-sette.
Il tempo passa, ma non arrivano aggiornamenti o conferme.
Il recupero ad Ampezzo è stato ulteriormente prolungato.
C'è una punizione dalla lunga distanza e si incarica della battuta Gino Candido. E' alta, è alta...
Ma si prosegue, non è ancora finita maledizione, non è ancora finita.
E poi… E poi… E poi i pugni si stringono forte, le braccia si scuotono in segno di esultanza.
Il Rigolato è stato fermato sul pareggio ed il Malborghetto è caduto.
Siamo pari, siamo pari…
Mission impossibile? Macchè, mission accomplished.
Si va allo spareggio.
L’aquila rossoblu non ha niente da invidiare all’araba fenice e quando tutti danno per morto il campionato, arriva la vampata, la fiammata, la reazione d’orgoglio e il rapace si libra alto in volo.
Perché questa domenica non è una domenica qualunque, questa domenica è magia.
La caccia ai punti non è ancora finita, neanche per sogno.
Adesso la salvezza è lì, a portata di mano.
Aquilotti, allunghiamo le grinfie e portiamocela a casa.
Ne manca una, ne manca una… voliamo alti, voliamo ancora più su.
Sotto a chi tocca, perché le nostre ugole hanno ancora voglia di cantare NON MOLLARE MAI!!!

lunedì 8 ottobre 2007

MALBORGHETTO - VAL RESIA 1-0 (primo tempo 1-0)

Sarà una settimana di attesa snervante e domenica si parte.
Destinazione oscurità.
Con un po’ di timore e molta, inevitabile tensione ci incamminiamo.
Marciamo.
Fianco a fianco marciamo.
Uniti marciamo.
Passo dopo passo ci incoraggiamo a vicenda.
La determinazione sale, mentre la fredda Malborghetto si avvicina.
L’inverno è alle porte, ma non faremo la fine di Napoleone durante la campagna di Russia.
Noi non molliamo. Mai.
Marciamo come le legioni di Cesare.
Facciamo del Veni, vidi, vici o, per dirla alla Jay Z, “I came, I saw, I conquered” il nostro motto.
Ce lo inculchiamo nella testa.
Siamo sul confine tra il nostro obiettivo e la fine di tutto, signori.
Oggi daremo fondo ad ogni stilla di energia per conquistare il diritto di continuare a lottare fino alla fine, per cercare la gloria e il ricordo della nostra impresa negli anni a venire.
Compatti marciamo, consapevoli che se avremo un attimo di debolezza qualcuno dei nostri compagni sarà lì, pronto a sostenerci ed aiutarci.
Ci siamo, il nostro cammino è terminato.
Entriamo negli spogliatoi.
Si scelgono gli 11 di partenza.
Usciamo a tastare il “campo di battaglia” per il riscaldamento.
Gli sguardi sono determinati, all’incrocio con quelli degli avversari non si dovranno abbassare.
Si sente una voce. E’ il momento di rientrare.
Siamo agli sgoccioli ormai.
L’arbitro conclude l’appello.
Il tempo per l’attesa è esaurito.
Ma non si entra in campo prima di avere consumato il rito.
Si uniscono le mani, si eleva il solito urlo propiziatorio e il cielo trema.
Poi il tempo per le parole giunge al termine.
Vogliamo continuare a usare il motto “La storia siamo noi”.
Usciamo dagli spogliatoi e andiamo a farla tutti assieme perché non serve un miracolo, siamo noi il miracolo.
Al termine della partita la fredda statistica dice che la squadra con il peggior attacco e la penultima difesa del campionato è riuscita ad andare in rete e a non incassarne alcuna, seppure schierasse tra i pali un portiere improvvisato e abbia giocato a lungo in 10.
C’è da mangiarsi le mani sapendo che il Ravascletto ha schiantato con 3 reti il Rigolato.
Con una nostra vittoria le prospettive sarebbero state decisamente più rosee.
Le speranze non sono morte però.
Mancano 90 minuti alla fine e l’ingresso nella zona salvezza può essere ancora varcato.
Ricapitoliamo velocemente come è andata ieri.
Fino a sabato il jukebox trasmette il remix di una canzone di “Elio e le storie tese”: Toppano sì, Toppano no, Toppano boh.
Undici di partenza più fluttuante ed incerto dell’andamento del Nasdaq.
Azzeccare una quaterna (o, come piace dire a Save, “quaderna”) al lotto è più semplice ed ultimamente un losco quintetto si sta gettando a capofitto nel gioco d’azzardo.
Alla vigilia della partita giungono buone notizie: Roberto è recuperato.
Il Taco, in dubbio anche lui, al 1’ si inserisce su un disimpegno errato nell’area biancoblu e spara una botta da distanza ravvicinata ma il sostituto di Menis sfodera un grande intervento.
I problemi fisici si faranno poi sentire ed il Taco non riuscirà a farsi vedere ancora in avanti, tanto che verrà sostituito all’intervallo.
Sulla fascia opposta invece Cusic spesso si intestardisce nel cercare il dribbling.
Al quarto d’ora assistenza del Mimi per Manu che calcia fuori a fil di palo ma l’arbitro rileva (correttamente) la posizione di fuorigioco.
19’ minuto ed episodio davvero difficile da definire.
Lancio su punizione di Top ad imbeccare il Mimi che se ne sta andando tutto solo verso la porta; l’arbitro interrompe il gioco perché deve allacciarsi una scarpa.
Homer Simpson commenterebbe il tutto con un “Doh!”, l’uomo della strada userebbe epiteti molto meno civili (e non del tutto a torto forse).
Tre minuti dopo c’è la svolta della partita.
Fino a questo momento il Malborghetto era piuttosto sonnecchiante e giocava in modo svogliato.
Da qui in poi invece avviene una trasformazione che neppure in “Dottor Jekill e Mister Hyde”.
Al 22’ De Luca a palla lontana scaraventa a terra Saverio Madotto in piena area di rigore.
Si tratterebbe di penalty più provabilissimo cartellino rosso.
L’arbitro, forse perché girato di schiena, non sanziona nulla e pur vedendo un uomo dolorante a terra, fa proseguire l’azione.
La palla giunge a Manna che da centrocampo inizia la sua galoppata, con 2 difensori rossoblu che proseguono nelle proteste senza andare a contrastarlo.
“Manna libero” non è la rivendicazione a favore della scarcerazione di qualche prigioniero politico, ma lo status del suddetto in mezzo all’area quando scoccano il minuto 22 ed il tiro dell’attaccante biancoblu che porta in vantaggio i suoi.
Il pareggio potrebbe giungere al 24’ ma il colpo di testa di Cap è parato con un plastico tuffo.
La palla giunge al Mimi che centra il palo ma l’arbitro rileva la sua posizione di offside.
La rete da recuperare inizia a far perdere la concentrazione ai rossoblu.
Il gioco si rivelerà eccessivamente frenetico, poco ragionato.
Al 38’ Manna allontana il pallone a gioco fermo e riceve il secondo giallo (il primo per proteste) e lascia i suoi compagni in 10.
Sul finire della frazione Manu è liberato bene al limite, il portiere è posizionato male ma la conclusione si rivela troppo debole per impensierirlo.
Sarebbe stato meglio forse se fosse entrato in area ma del senno di poi sono piene le fosse.
All’intervallo rimangono negli spogliatoi il Taco (entra il Pidi), per i malanni di cui si è già detto in apertura e Manu (entra Gianni Graneri).
Certamente per Malic junior non si è rivelato semplice essere chiamato a dover fare la differenza in un match così delicato e difficile, dopo essere rimasto fuori per gran parte della stagione,.
Lo stesso discorso può essere fatto per il suo sostituto, Gianni Graneri, che ha sbagliato moltissime giocate in fase di costruzione di gioco nel secondo tempo.
Prestazione al di sotto delle sue potenzialità per lui, ma ragionando a mente fredda come fatto sopra si possono trovare delle attenuanti.
Le scelte si sono rivelate obbligate vista l’assenza di alternative in avanti.
Ad inizio ripresa Save viene avanzato di posizione e al 48’ si inserisce in un mischione e conclude, ma il suo tiro è ribattuto.
Un minuto dopo il biondo si destreggia bene al limite dell’area ma la conclusione è largamente imprecisa.
Al 52’ sempre l’airone è ben liberato in mezzo all’area da un rasoterra di Molaro ma spreca calciando sopra la traversa.
Al 61’ Goi prova a sorprendere Michelotti su punizione, ma questi interviene a pugni chiusi e manda in corner.
L’azione da gol più clamorosa della ripresa è però a favore dei padroni di casa e capita al 68’.
Maurizio sfodera un triplice miracolo sulle conclusioni ravvicinate di Azzola, Franz e Zanitzer.
Al 70’ c’è un cross dalla deastra di Graneri, Giovannino stacca ma non riesce a mettere precisione nel suo colpo di testa e la palla esce sul fondo.
Graneri al 74’ prova a replicare la punizione di Goi ma anche l’esito finale è identico: Michelotti usa i pugni e salva.
Sul corner che ne scaturisce Giovannino da due passi sfiora la palla e questa incredibilmente rotola sul fondo.
All’ 88’ Cusic crossa e qualcuno (forse Molaro) colpisce di testa ad incrociare, ma la palla termina piuttosto distante dal palo della porta biancoblu.
Il recupero finale è lunghissimo ma non genera occasioni pericolose, fatta eccezione forse per un’incursione di Cusic che dalla linea di fondo prova a sparare in porta invece che appoggiare a favore di qualche compagno meglio piazzato.
Questo episodio è un po’ lo specchio di tutta la partita: in campo si è visto un grande cuore ma poca lucidità.
Quello di Malborghetto è l’ennesimo vagone che passa e a cui ci limitiamo a fare “trainspotting” invece che assaltarlo sparando all’impazzata come i fuorilegge del vecchio West.
Le occasioni non sfruttate ormai sono parecchie e pesano quanto un macigno, ma i giochi sono ancora apertissimi.
Alcuni giocatori stanno dando fondo alle ultime risorse di energia per scendere in campo, ma in molti ormai pagano gli impegni di una stagione dispendiosa e logorante.
Il tutto è accentuato poi dal fatto di avere avuto a lungo una rosa ridotta all’osso dagli infortuni, per cui molti giocatori si sono ritrovati a fare gli straordinari ed ora si ritrovano vicini al “punto di cottura”.
90 minuti. Sono tutto ciò che manca alla fine di questo campionato.
5400 secondi da vivere per una vittoria, con le dita incrociate e l’orecchio teso a quanto succede sui campi di Rigolato e Comeglians.
Forza ragazzi, ancora un ultimo sforzo con l’Audax.
Vinciamo e poi… Il destino a volte sa essere bizzarro...
Giusto per dare un'idea di come stanno le cose, buttate un'occhiata qui sotto.
IL VAL RESIA ACCEDE ALLO SPAREGGIO SE:
vince contro l’Audax e contemporaneamente:
il Rigolato pareggia e il Malborghetto non vince.
In caso di vittoria del Val Resia, sconfitta del Rigolato e pareggio del Malborghetto e dunque arrivo a pari punti per tutte e 3 le formazioni, la classifica avulsa ci escluderebbe dallo spareggio

IL VAL RESIA SI SALVA SE:
vince contro l’Audax e contemporaneamente:
il Rigolato perde con l’Ampezzo e il Malborghetto non vince con il Comeglians;
Nel caso si verifichi l'ipotesi qui sopra viene indetta automaticamente una settimana di festeggiamenti paesani.

giovedì 4 ottobre 2007

VAL RESIA - LA DELIZIA 1-4 (primo tempo 1-2)

Questa giornata potrebbe essere fondamentale.
Noi e il Rigolato ce la vedremo con le big La Delizia e Trasaghis che sicuramente non vorranno fare sconti per poi giocarsi gran parte delle proprie possibilità di promozione nella sfida diretta della settimana successiva, nelle retrovie si accapiglieranno tra loro Audax e Malborghetto per provare a rosicchiare punti e le ambizioni dell’Ampezzo saranno testate dal Rapid.
Se gira bene rimangono due confronti da “coltello fra i denti” con l'ostico Malborghetto (a -3 dal termine solo 17 gol realizzati e tuttavia ancora ampiamente in corsa per la salvezza) e un Audax forse già sceso di categoria.

Minas Tirith.
Alamo.
Fortezze in cui gli occupanti hanno dimostrato tutto il loro valore contro avversari superiori per forze e numero.
Non c’è due senza tre.
Il Rop.
Il nostro campo da due partite è ridiventato il solido baluardo della stagione scorsa.
No way out, non c’è stata via di scampo per le squadre venute a visitarci.
La Delizia è la rivale più ostica che ci poteva capitare in un momento delicato come questo.
Ci ritroviamo entrambe a lottare per dare senso ad un’intera stagione, seppure gli obiettivi siano diversi.
Sicuramente non considero la nostra salvezza inferiore ad una promozione, visto tutto quanto è accaduto in questa annata.
E’ il momento per la difesa di tornare ad erigere le possenti ed invalicabili mura di Jericho.
La resistenza al loro impatto offensivo si rivelerà fondamentale.
A centrocampo niente pitbull o dobermann, sguinzagliamo direttamente la muta dei nostri Cerberi.
E davanti?
Le statistiche stagionali recitano 20 – oh, yes, venti – legni stagionali tra pali e traverse.
Domenica, ci fosse anche solo mezzo pallone buono, va schiaffato dentro, non si può regalare nulla.
Giochiamocela fino in fondo e, a voler proprio essere generosi, proviamo a piazzargli la sorpresa e non quella dell'ovetto kinder.
Tutti non vedono l’ora che cominci...
Il “Sabato del villaggio” (non la trasmissione di Mengacci, la poesia di Leopardi) parlava di come questa giornata sia intrisa di malinconia, in quanto il pensiero delle persone vola alla domenica e al fatto che la fine del riposo è imminente con il lunedì ormai alle porte.
A Resia tutto questo non succede, anzi qualcuno rinuncerebbe volentieri al relax del sabato, impaziente per un’attesa che dura ormai da ben 6 giorni.
L’unica cosa che conta è il giorno seguente, l’ultimo della settimana, quello della partita del Val Resia.
Domenica si gioca, domenica è il momento in cui tutta una valle si stringerà attorno alla sua squadra, domenica si canta tutti assieme “La gente come noi non molla mai”!
VAL RESIA Pielich, Saverio Madotto, Di Lenardo, Molaro, Not (Gardellini), L’uomo da 6 milioni di dollari, Coss (Picco), Marino Buttolo (Chinese) Alessio Buttolo, Toppano (Bortolotti, Elio Madotto), Micelli

LA DELIZIA Cortiula, Pontoni, Dario, Cimenti (Cadore), Candoni, Quaglia, Igor Coradazzi, Spangaro, Narduzzi, Londero (De Marchi), Abate (Larcher)

Come già anticipato la partita odierna si preannuncai difficilissima e a dare conferma al tutto ci pensa Londero, dopo appena 2 minuti.
Cross dalla fascia sinistra di Narduzzi, Save viene superato e Londero si fa trovare pronto e coordinato per la battuta al volo.
Il suo diagonale trova la manona di Mauri e viene smorzato, ma giunge comunque fino al palo.
Il contatto è delicato e la sfera si deposita in rete.
Partita in salita?
Così sembrerebbe ma se ti trovi in buona posizione e pronto a gabbare la difesa, tieniti pronto allo scatto: Toppano ti ha visto e sicuramente sta per mandarti in porta con un succulento assist.
Tutto questo accade ak 4’ e il beneficiario di siffatta generosità è il Mimi che piazza la palla tra le gambe dell’ex Cortiula e pareggia subito.
Londero prova ad approfittare di un errore della difesa al 10’ per concedere il bis, la sua botta da posizione angolata si stampa sul palo su cui era ben piazzato Mauri.
Sempre l’indemoniato attaccante ospite prova più volte a liberarsi per il tiro al 23’.
Save ribatte la prima conclusione, la palla torna fra i piedi della punta dei priussini che stavolta sparacchia alle stelle.
Due minuti dopo cattive notizie: i problemi fisici che avevano messo in forse la presenza di Toppano si riacutizzano e così Roberto deve abbandonare la partita. Al suo posto entra Mauro.
Cap concede troppo spazio a Narduzzi al 29’, così questi ci prova con un siluro dalla distanza che esce di un soffio.
Ad ogni modo Mauri si era tuffato ed era sulla traiettoria.
Lo stesso portiere al 32’ blocca centralmente un tiro dal limite.
Un entrata fin troppo decisa di Cimenti, unita al brutto impatto con il terreno, mettono fuori gioco il neoentrato Maurino.
Distorsione alla caviglia e campionato finito per lui.
Ovviamente questo non fa decadere la famosa scommessa dei 13 gol, anzi significa solo cena di pesce in anticipo.
Al 47’ del primo tempo Quaglia spreca una punizione dal limite calciando rasoterra e fiacco.
Al 49’ gli ospiti si riportano in vantaggio: è bravo Londero a smarcare con un bel tocco Dario che entra in area e d’esterno incrocia e segna, nonostante il tocco di Pielich.
Un minuto dopo l’arbitro lascia correre quando Elio Madotto viene trattenuto in piena area di rigore.
E’ il 53’ ed il primo tempo non è ancora finito (il gioco è rimasto fermo diversi minuti in occasione dell’infortunio di Mauro): Mauri nega il 3-1 a Spangaro prima dell’intervallo.
Si ricomincia e dopo tre minuti Londero , ben posizionato, conclude alto sulla traversa.
Al 14’ occasionissima: punizione dalla sinistra di Giovannino, Cortiula si fa sfuggire la sfera sulla sua uscita alta ma la palla è troppo elevata per la testa del Mimi.
Ci prova allora Manu da posizione defilata ma la difesa è ben coperta.
Sul ribaltamento di fronte Mauri respinge l’ennesima conclusione pericolosa di Londero, Cap poi spazza in angolo calciando sopra la traversa.
Che brivido però!
Sudori freddi che si ripresentano quando, sulla battuta del corner, Narduzzi schiaccia di testa, la palla rimbalza al suolo e termina alta di poco.
Al 24’ Mitia (Cortiula) esce con ottimo tempismo e anticipa di un soffio Manu lanciato a rete.
Stavolta il portiere dei carnici non ha esitazioni nella presa.
Riparte l’azione della Delizia: Londero potrebbe chiudere i giochi ma il palo è di un’altra opinione.
Gli ospiti stanno imponendo il loro gioco e la classe dei suoi giocatori di spicco mette in costante apprensione la difesa, ma il risultato è ancora aperto.
Un minuto dopo però non ci sono più pali che tengano: l’invito di Narduzzi è troppo goloso e sottoporta Londero non sbaglia il 3-1.
Al 29’ e 30’ ci prova il Mimi a tenere ancora vivo l’incontro ma sulle sue botte da fuori si fa trovare ancora pronto Mitia.
Al 35’ Cap spazza via un pallone a Mauri superato, poi il portierone dice no a Narduzzi, Londero e addirittura in scivolata blocca un’incursione di Corradazzi.
Niente da fare per lui all’ultimo minuto, quando Dario parte da centrocampo, va via a diversi giocatori, penetra in area e calcia imparabilmente.
Nulla da dire, vittoria meritata per gli ospiti e se non fosse stato per Mauri – a cui va il MaleSky di giornata – probabilmente il punteggio a loro favore avrebbe potuto essere ancor più rotondo.
Oltre alla sconfitta e all’infortunio di Mauro, ci sono da annotare ulteriori fatti negativi.
Alessio ed Elio, in diffida, hanno ricevuto un cartellino giallo a testa e dunque domenica prossima dovranno scontare l’obbligatorio turno di stop per squalifica.
L’Ampezzo, seppur privo di 4 giocatori (out per provvedimenti disciplinari) fa saltare il banco e si impone 3-0 sul Rapid.
Fortunatamente il Trasaghis al 90’ rimedia allo svantaggio iniziale e si porta in vantaggio nei confronti del Rigolato.
I minuti di recupero regalano ulteriori emozioni e 2 gol, uno per parte.
Il risultato finale è dunque Trasaghis 3 Rigolato 2.
Sospiro di sollievo e avanti con le altre.
Lo Stalis strappa in rimonta un pareggio con il Ravascletto, che è più vicino alla salvezza pur non avendo la garanzia della matematica.
Le notizie relative al match Audax - Malborghetto arrivano dopo una lunga attesa, perché anche in questo incontro c’è stato un brutto infortunio che ha fatto slittare di parecchi minuti la ripresa dei giochi.
Sembra infine che la squadra della Valcanale abbia prevalso per tre a uno.
Stando le cose in questo modo, ci appaia in classifica e domenica dobbiamo andare a fargli visita.
Nel corso della serata poi le notizie migliorano.
Prima si apprende che il portiere del Malborghetto è stato espulso, dopodichè si viene a sapere che la “fuga di notizie” relativa al risultato era un falso clamoroso.
Il finale reale è risultato ad occhiali alias 0-0, il Malborghetto è ancora dietro pur non rimanendo ancora tagliato fuori dai giochi per la salvezza.
E adesso come si mette?
Obiettivo certo: bisogna vincerne due su due, pur essendo consci che potrebbero non bastare.
Il prossimo turno (inizio delle gare ore 15, come del resto già questa domenica) ci saranno:
Malborghetto – Val Resia
Ravascletto – Rigolato
Val del Lago – Ampezzo
Dall’urna del confronto tra Ravascletto e Rigolato 2 risultati su 3 sono buoni (anzi uno buono ed uno ottimo, il terzo... No comment, perchè in quel caso poi sarebbe durissima con solo una partita rimanente), mentre ad Alesso servirebbe una affermazione dei lacustri/lagunari, come in passato li ha definiti qualcuno.
Come ha ripetuto più volte oggi il “nonno”: I HAVE A DREAM…

mercoledì 3 ottobre 2007

RIGOLATO - VAL RESIA... AGAIN

Se Massimo Di Centa non avesse il figlio che milita nel Ravascletto, sicuramente tiferebbe Val Resia.
Battute a parte, dopo le belle parole da lui spese (e la conseguente pubblicità gratuita!) per il blog sulle pagine del Gazzettino, Massimo ha concesso uno spazio anche sul sito www.carnico.it
Potevo forse dire di no all’invito?
Ne è uscito un articolo che descrive sensazioni ed emozioni di una partita che ormai è già nelle pagine dei momenti più belli nella storia dell’AS Val Resia.
Che altro dire?
Ringrazio nuovamente e vi invito ad andare a leggere.
Qui sotto invece un ulteriore descrizione di una giornata indimenticabile.
Ma prima, come già detto, fate un salto su carnico.it e buona lettura!
Spero il pezzo vi piaccia.
E poi qui sotto c'è il suo "fratellino".
QUANDO E' TROPPO E' TROPPO...
Troppo simili a quelli del Barça i colori rossoblu del Val Resia, per tonalità cromatiche e significati extracalcistici, come il forte senso di appartenenza ad una comunità.
Troppo assurdo prendere due pali in cinque secondi e non segnare.
Troppo abituale essere castigati alla prima occasione.
Troppo punitivo terminare sotto di due gol dopo aver dominato il primo tempo.
Troppo (ma sì, al diavolo la grammatica…) sofferenza.
Troppo forte l’attaccamento a questa squadra per abbandonare quei 18 ragazzi che escono dal rettangolo verde.
Troppo brutto scoprire all’intervallo che l’Ampezzo vinceva 2-0.
Il Rigolato è già da un po’ sul prato che attende il rientro degli avversari e all’uscita degli spogliatoi scrosciano ancora gli applausi, proprio come all’inizio.
Troppo duro vedere entrare in rete un rigore dopo nemmeno 5 minuti dalla ripresa dei giochi?
Troppo surreale sicuramente cogliere l’ennesimo legno pochi attimi dopo aver subito il 3-0.
Troppo grintosi i giocatori in campo per farsi abbattere da questo esito beffardo.
Troppo incavolato Alessio Buttolo quando a tu per tu con Candido scarica tutta la sua rabbia addosso al pallone che sbatte sulla traversa ed entra.
Troppo infuocati gli occhi di chi raccoglie il pallone perché i difensori avversari ne possano sostenere lo sguardo.
Troppo orgogliosi i supporter sugli spalti per lasciare cantare i tifosi avversari, che quando vedono la carica dei rossoblu sul 3-1 provano a smorzarla intonando “Ri – go – la – to!”.
Troppo pochi 30 secondi perché il loro incitamento possa bastare a sortire gli effetti desiderati. Quasi fosse una sfida canora, subito il coro “Val Resia” sovrasta le voci dei sostenitori locali.
Troppo spesso siamo stati noi la vittima di deviazioni maligne, almeno ogni tanto la fortuna decide di baciarci e proprio con uno di questi tocchi “sporchi” il distacco si riduce ulteriormente.
Troppo profetico il 3-2, lì tutti cominciano a convincersi che l’impensabile sta per compiersi.
Troppo nervosismo per rimanere seduti: più di qualcuno comincia a sollevarsi dai seggiolini.
Troppo galvanizzante vedere entrare il 3-3.
Troppo emozionante.
Troppo nocivo per cuore, coronarie, sanità mentale, fegato (tanto il rientro era in bus) un incontro del genere.
Troppo commovente.
Troppo alto il livello di adrenalina per rimanere freddi e distaccati. Fogli e penna volano in aria,
le braccia dei tifosi si levano al cielo, così come si librano dal suolo i giocatori e cominciano a scalare le recinzioni per trovarsi faccia a faccia con quei “pazzi” che dall’altro lato fanno altrettanto per gridarsi faccia a faccia tutta la propria incontenibile gioia.
Tropo folle accorgersi un quarto d’ora dopo il triplice fischio finale che ti sta uscendo sangue da una mano perché ti sei tagliato arrampicandoti sulle reti per trovarti a due metri da terra per gioire con la squadra.
Troppo bello sentirsi dare dei pazzi per quell’esultanza scellerata ed essere spediti immediatamente a darsi una prima sistemata.
Troppo esilarante vedere Zanier che “stritola” Pascutti junior (papà resiano e mamma di Rigolato) e gli chiede “Tifavi Resia vero? Me lo confermi?”
Troppo infantile (e dunque straordinario) il ritorno intonando a squarciagola i canti della propria squadra, intervallati dai classici “saluti” agli amici pontebbani.
Troppo un peccato essermi perso la tappa finale nel parcheggio di Tesa, con la gente che per un’ora si è ascoltata “Robin Hood e Little John corron come frecce, urca urca tirulero oggi splende il sol” ed il crescendo sulla strofa successiva “SON FELICI DEL SUCCESSO DELLE LORO GESTA” e Alessio che ha acceso il furgone di Marino facendo alzare il pianale.
Esito conclusivo?
Tutto il materiale caricato è finito rovesciato in strada.
Solitamente il troppo stroppia, ma non oggi.
Troppo bello un giorno poter raccontare ai propri figli e nipoti queste emozioni e concludere con un “Domenica 30 settembre 2007… Io c’ero!”