venerdì 31 agosto 2007

SAN PIETRO - VAL RESIA 3-2 (primo tempo 0-2)

Questo giro niente intermezzo con il post infrasettimanale.
Il materiale non manca, si prova a spezzare la routine per vedere se così va dritta.
E adesso lasciatemi stare, che devo andare a fare un’offerta su ebay per accaparrarmi una zampa di coniglio che potrebbe risultare indispensabile alla causa.
Comunque è arrivato il momento della trasferta - incubo che prima o poi tocca a tutti.
A San Pietro o hai dei parenti o ci vai per lavoro. La terza ipotesi francamente è fuori portata. Dai, obiettivamente rappresentano le colonne d’Ercole di greca memoria di questo campionato Carnico.
Se proprio ci vogliamo rifugiare in corner con le giustificazioni per raggiungere la località veneta possiamo integrare anche una spedizione punitiva a recuperare dei soldi prestati a qualche scroccone frequentatore di lunga data del mitico profeta.
Neanche i templari che andavano alle crociate affrontavano simili viaggi.
E per rimanere in tema religioso, l’espressione “raggiungere San Pietro” ti fa venir voglia di mettere le mani in tasca fingendo di cercare le chiavi per darti una bella toccata antijettatoria.
In vista dell'esodo monstre domenica sera un bel poker di menti pensanti stava già attrezzandosi per avvantaggiarsi sul gruppone, in partenza per il Veneto nella prima mattinata di domenica.
I geniacci miravano a conquistare (cima) Sappada, ma soprattutto l’enoteca-grappoteca di Franz già venerdì sera, pernottando in loco (inteso come Sappada si spera, ma un potenziale degeneramento della situazione avrebbe anche potuto trasformare l’interno del locale come luogo in cui mettere a giacere le stanche mebra).
Sabato di chill out e sgranchimento delle ossa sempre nell’amena località sciistica, magari con pranzo alla baita della pista nera, dove l’anno scorso è andata in onda la “grande abbuffata”.
Incidente diplomatico sfiorato tra la squadra, messa a dieta ferrea da mister Fortunato, e i propri sostenitori.
Come mai?
Se si comparano i menù si comprende velocemente il perché.
AS VAL RESIA
Insalata mista (poco condita)
Pasta corta (e scarsa) al pomodoro
Fettina di carne bianca
Acqua minerale naturale o frizzante
(presenza di cestini di pane come le temperature minime della Siberia: non pervenuta)

SUPPORTER AL SEGUITO (che ovviamente rimarcavano ai giocatori le diversità alimentari)
Vassoio di affettati misti e formaggio
Gnocchi con ragù di selvaggina
Piatto della casa (cervo, polenta, funghi e vicino c’era ancora qualcosa)
Bisteccone (non Galeazzi) da chilo
Polenta e frico
Stuzzichini e frivolezze varie, come scrivono sui menù delle cene di gala(in realtà qua le cose erano ben più sostanziose e riempi pancia)
Ovviamente ad annaffiare il tutto c’erano copiose brocche di vino o boccali di birra, coca cola o similari per i più piccoli.
PS ora si può dire, tanto il fatto è caduto in prescrizione: qualche piatto abusivo e proibito è riuscito comunque a raggiungere le tavolate dei ragazzi, altrimenti c'era il rischio di vederli crollare in campo per qualche calo di zuccheri.

Comunque torniamo al presente.
Dicevamo sabato in relax e poi domenica arrivo in gran scioltezza e con pochi chilometri sul groppone in quel di San Pietro.
Alla fine però il buon senso ha prevalso e, viste le possibili nefaste tentazioni offerte dalla 2 giorni, si è deciso di annullare il programma.
Per i temerari che desiderano salire fino a San Pietro (probabilmente è qui che il pifferaio di Hamelin ha condotto a perdersi i bambini della fiaba) ad incitare la squadra ricordo che a partire da questa domenica e per tutto il mese di settembre le partite cominceranno alle 16:00.
Questo è una dei 5 incontri(ma è solo un ragionamento mio e che pertanto non segue una logica ben precisa o è avvalorato da qualche fondamento oggettivo) che probabilmente decideranno gli esiti del nostro campionato.
Domenica la strada è lunga, impervia e rischiamo di incontrare i troll di mordor in mezzo ai boschi dell'alta Carnia.
Si spera invece che i giocatori del San Pietro schierino delle difese un po' meno "strong" di quelle degli spartani alle Termopili.
Prima del fischio d’inizio c’è un dovuto minuto di silenzio.
Le formazioni iniziali presentano i seguenti giocatori.

SAN PIETRO
De Mario, Cesco, D. Pontil, A. Casanova, Soravia, Pradetto, De Bernardin, N. Pontil, D. Casanova, F. Pontil, L. Zolt (Cesco Bruno)

VAL RESIA
Pielich; Saverio Madotto – Goi – Scaravetto (Marino Buttolo) – Perissutti (Micelli) – Not – Molaro (Chinese) – Di Lenardo - Coss; Alessio Buttolo – Bortolotti (Pico)

La prima occasione gol è appannaggio del San Pietro al 9'.
Un uscita con i tempi calcolati male da Mauri consente ad un attaccante di casa di aggirarlo ma questi, quando si trova l’intero specchio della porta vuota davanti, calcia malamente sul fondo.
Colpa forse del terreno non propriamente splendido del campo di Presenaio, delle scarpe poco adatte o semplice errore di mira?
Non lo sapremo mai, lasciamo ai posteri l’ardua sentenza e per il momento si resta sullo zero a zero.
Sul rovesciamento di fronte Alessio si divora un gol a porta vuota, spedendo fuori di testa una palla semplice semplice.
Sono passati dieci minuti ed è una gara a chi sbaglia l’occasione più facile fino ad ora.
La via del gol la trova al 14' Molaro, con un gran tironzo da fuori che sbatte sulla traversa interna ed entra, suggellando un vantaggio tutto sommato meritato.
L'occasione successiva giunge al 20': cross dalla sinistra che taglia fuori 2 difensori, Cusic entra in area ma il suo tentativo va alto.
Un minuto dopo Alessio vince il duello in velocità con l'avversario ma conclude tra le braccia del portiere in uscita.
Il San Pietro si rifà vivo dalle parti di Mauri al 29' su azione di corner.
Lo stacco del giocatore cadorino è pericoloso ma il nostro portiere è ben piazzato e blocca in tranquillità.
Il raddoppio giunge al 31’: punizione ricevuta da Mauro che si gira rapidamente e gira in mezzo un pallone che il portiere del San Pietro abbranca in presa bassa ma poi, incredibilmente, si lascia sfuggire.
Alessio è nei paraggi, anticipa un difensore e l’autore dell’errore precedente si ritrova davanti nuovamente la porta vuota: stavolta usa i piedi e non sbaglia.
Alessio come Corona, non perdona e realizza il 2-0.
Nel finale il San Pietro si rende pericoloso anche con un piattone volante di un suo puntero lasciato indisturbato in mezzo all’area: la sfera però è calciata abbondantemente sopra la traversa.
Il primo tempo si conclude con questo risultato e la sensazione di poter bissare tranquillamente l’impresa compiuta con l’Edera.
La prima parte della ripresa è criptata causa pit stop prolungato al bar per visionare i gol della serie A e mal ce ne incoglie.
L’aver abbandonato la postazione fortunata ci costa caro.
Per la precisione la somma ammonta a 3 euro e 50 di biglietto d’ingresso e parte lo sketch.
“Ma come signora, si paga anche per il secondo tempo?”
“Qui sì e poi vi ho visti, c’eravate anche durante il primo di tempo”.
Essendo la cassiera di sesso femminile a nulla servono gli occhioni dolci di 3 signorine per corromperla e si mette mano al portafogli.
Prima di salutare l’esattrice chiediamo ragguagli sul punteggio e lei dice che le squadre ora stanno pareggiando.
Il fatto che lo dica ridendo e che i tifosi locali siano sostanzialmente in silenzio fa propendere per lo scherzo.
Raggiunta la tifoseria amica però arriva la beffa.
Al “Stiamo sempre sul 2-0, vero?” arriva invece la conferma che il San Pietro ci ha raggiunti e se ne è già andata mezzora della ripresa.
Allibito controllo l’orologio del cellulare e constato che effettivamente ci siamo attardati alla grande perdendo buona parte del match.
Il pareggio è arrivato nell’arco di neppure dieci minuti tra il 48’ e il 57’.
Dopo c’è da registrare una conclusione del Pidi salvata sulla linea ed un monologo costante da parte della formazione di casa.
Doccia gelata e abbattimento totale mi impediscono di prendere ulteriori appunti mentre assisto alle ultime fasi dell’incontro.
Visione da cardiopalma, perché gli “unni” sono alle porte, costantemente in fase di assedio.
Non c’è un attimo di respiro ma un Save versione monumentale sbroglia almeno 3 situazioni critiche, sradicando il pallone dai piedi degli avversari dentro l’area o tirando anticipi provvidenziali, sempre all’insegna del last second.
I rimanenti tentativi sono dei tiri da fuori area che fortunatamente mettono tanta paura ma non si rivelano mai precisi.
Si tenta qualche contropiede per piazzare un break e tirare il fiato ma non c’è nulla da fare, anche varcare la metà campo è un’impresa e, stando a chi ha visto l’intera ripresa, il copione è stato identico per tutti i 45 minuti.
E poi, per la seconda domenica di fila, ci tocca un finale da amaro (niente a che vedere con le grappette di Franz from Plodn - Sappada) in bocca.
Ultimo minuto – stavolta addirittura di recupero e non del tempo regolamentare come con il Comeglians – lancio lungo a servire Casanova tutto solo in area.
Maledizione.
I difensori cercano il recupero su di lui: contrasto, un rimpallo, due, poi tre con la palla che danza sempre pericolosamente in area.
Alla fine la spunta il giocatore di casa che da distanza ravvicinata riesce ad infilare in porta, lasciando un senso di tristezza infinita a giocatori e tifosi saliti fino qua.
Che mazzata.
E’ un mondo difficile, la felicità a momenti per ora non si vede ed il futuro è alquanto incerto e nebuloso.

Premio MaleSky: non assegnato per insufficienza di prove (mi sono perso 1/3 di incontro) e soprattutto per abbattimento morale (mio personale e non dovuto alla mancanza di impegno di chicchessia).
Caccia aperta: ad un ignoto parrucchiere sampietrino che ignora che si diverte a compiere esperimenti da professore pazzo sui suoi compaesani.
Colpi di sole off limits per il 2007, incroci tra il punkettone ed il rasta e altre acconciature alquanto improbabili dominano e spaventano il pubblico, ma non Marino che promette un look simile in caso di salvezza.
Un pubblico tra cui erano presenti alcuni tifosi che cavallerescamente vengono catalogati sotto la voce “poco corretti ed educati”.
Mancava solo che questi sampietrini si cimentassero con il lancio degli omonimi ciottoli…
Premio "Braccia sottratte al disboscamento": i Senza Filtro, il vero segreto dei successi del San Pietro in campionato.
Il presidente probabilmente ha promesso alla squadra che, in caso di mancata promozione, questa band "allieterà" anche l'anno prossimo tutti i dopo partita in quel di Presenaio.
Tanto di cappello per l'impegno ragazzi ma non ci siamo.
Qualche arrangiamento particolare di canzoni celebri ci può stare ma il cantante proprio "nun se pò sentì"!
Sconfitta + performance musicale hanno fatto levare al cielo più volte l'urlo: "Una lametta, portatemi una lametta..." (e non certo per rinverdire i fasti della prima ondata del punk) oppure "Infermiera, una siringa grazie. Devo aspirare il latte dalle ginocchia".
Premio Sgnighi altresì noto come “Non lo fare mai più”: Jessica sei in nomination!
Al ritorno da Lignano si mette a salutare mezza squadra che si incammina verso gli spogliatoi forte del doppio vantaggio.
E’ potenzialmente lei la causa del black out del secondo tempo, fonte di distrazione per i giocatori che avevano disputato una superba metà gara.
Per fortuna che nel post partita contribuisce a stemperare un pochino la delusione con la sua hit di fine estate, “La canzone dello squalo” di cui presto conoscerete il testo e non si sa mai che venga realizzato anche il video, ovviamente con soluzioni low cost vista la totale assenza di budget.
Come è andata alle nostre concorrenti per la salvezza?
Malborghetto e Rigolato si prendono ancora un punticino di vantaggio su di noi pareggiando nello scontro diretto mentre all’Ampezzo riesce il colpaccio con il Trasaghis e si aggiudica l’intero malloppone da 3 punti.
E domenica prossima ancora incroci pericolosi nella bassa classifica, con Audax e Rigolato a confrontarsi, così come Ravascletto e Malborghetto mentre a noi tocca un impegno non semplice con il Rapid.
Speriamo che, in seguito alle ultime 2 beffe, prevalga il desiderio di rivalsa e non lo scoramento.
In chiusura faccio gli auguri all’oggi venticinquenne Mauro Bortolotti.
Buon compleanno, anche se per l’ennesima volta non c’è modo di celebrare con la vittoria queste occasioni.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Non preoccupatevi vado io in perlustrazione e verifico se ci sono pericoli per la strada

Anonimo ha detto...

la luce si fa fioca e le tenebre fanno la loro parte ,la nebbia cala e quindi non si può neanche giocare palla lunga e pedalare ...dobbiamo scavare come hanno fatto i nani ...per arrivare sotto la porta degli avversari e coglierli di sorpresa.dobbiamo essere forti come sam e viscidi come smigol...saggi come gandalf il grigio e coraggiosi come frodo.al grido tutti per uno uno per tutti ...dobbiao lavorare il nostro avversario ai fianchi ...con il fiato che abbiamo devono andare giù prima della quarta ripresa!!!colpire e nascondersi come veri scozzesi ...costruiremo delle lance lunghe due volte un uomo...si perchè questa è la mia isola

Malesk ha detto...

Spazio nella rassegna stampa di oggi “prelevata” dal Gazzettino alla prima metà dell’intervista fatta al tecnico del San Pietro.
PArentesi curate da me con commento al tutto.

«A fine stagione dovrò prenotare una visita cardiologica, perché quest'anno il mio cuore è messo a dura prova» (e figurati i notri.).
Scherza Gianluca Pontil, allenatore del San Pietro, al termine della partita con il Val Resia vinta 3-2 grazie a un gol di Davide Casanova al 94' (giusto per gettare ulteriore sale sulla ferita ancora aperta). Un risultato che al termine dei 45' nessuno si sarebbe nemmeno immaginato, con gli ospiti avanti 2-0 e i comeliani brutti come non mai in questo pur esaltante campionato.
«Cos'era accaduto? Evidentemente, nonostante le tante parole dette in settimana, la mia squadra si è presentata in campo convinta di aver vita facile con l'ultima in classifica -spiega Pontil-. Il Val Resia si è difeso bene, noi abbiamo commesso due errori macroscopici, prendendo altrettanti gol nei primi 35' con Molaro e Alessio Buttolo».
Poi la ripresa e dopo 3' la solita inzuccata di Pradetto, il difensore che negli ultimi anni ha segnato di più nel campionato carnico, non solo in Seconda categoria: «Chiaramente il gol di Francesco è stato importante, perché ci ha dato un'ulteriore carica oltre a quella che avevo già visto sin dal primo minuto della ripresa -dice Pontil-. Abbiamo sempre attaccato e il gol in mischia nel finale di Davide Casanova, di sinistro, è stato il giusto coronamento di una pressione costante» (ma soprattutto una beffa).

Anonimo ha detto...

...e cosa dire dei "senza filtro"??? € 3,50 spesi bene????Mah....

Anonimo ha detto...

ore 22:34 Marino, Mauri e Spidy ancora da Franz!!! che ormai, ubriaco fradicio, perde il conto dei giri gratis....

Anonimo ha detto...

dai raga questo è il momento x far vedere di ke pasta siamo fatti mi raccomando non molliamo....ciao

Malesk ha detto...

Piccola nota: articolo integrato e rimesso in ordine cronologico per quanto riguarda la cronaca del primo tempo, inoltre sono state fatte delle piccole aggiunte relative al post partita.

PS
è già pronta la risposta resiana ai Senzafiltro.
La prossima domenica siamo lieti di presentarvi, reduce da una interminabile tournèè europea e alcune apparizioni a sorpresa nei peggiori bar di Caracas, international superstar singer - ladies and gentlemen please welcome mister SAAAAAAANTUZZZZOOOOOOOOOOO.
Concorrenza sbaragliata.

Anonimo ha detto...

ora basta fare cazzate ..diamoci dentro a partire da sta sera

Malesk ha detto...

Questa l'analisi della situazione nelle retrovie apparsa sul Gazzettino di oggi.

Sorprende un pò la sconfitta del Trasaghis, passato in soli sette giorni da un successo robante (7 a 0 con il Ravascletto) ad una sconfitta che non fa una piega in casa dell'Ampezzo. Proprio l'Ampezzo con questo successo, aggiusta leggermente la propria classifica, anche perchè in coda non ha vinto nessuno: il Ravascletto ha perso con l'Edera, l'Audax è crollata a Comeglians, il Val Resia le ha prese a San Pietro (dove era avanti di due reti!) e Malborghetto e Rigolato si sono divisi la posta. In chiave salvezza diventa importantissima la sfida di domenica prossima tra Malborghetto e Ravascletto.