venerdì 3 ottobre 2008

VAL RESIA - RAPID 3-1 (primo tempo 1-0)

L'attesa...
VENERDI'
Dopo la Folgore di Invillino, altri tuoni, fulmini e saette caratterizzano questa antivigilia tanto da far saltare l'allenamento.
Sono state raccolte alcune dichiarazioni di vip e gente comune di passaggio in zona.
Lorenzo Jovanotti Cherubini (il nipote di Gabriele): "Piove, senti come piove, madonna come viene giù..."
L'uomo della strada: "Piove, governo ladro"
Lil' Wayne (in un delirio di semi-onnipotenza): "I make it rain"
Rain man (Dustin Hoffmann): "Oh, ragazzi, io non ho alcuna colpa, non cercate di mettermi in mezzo a tutto questo solo per un nomignolo che non o neppure scelto ma mi è stato affibbiato"
Il colonnello Giuliacci: "Ecco, con le mie previsioni ho rimediato l'ennesima figura di m...elma"
SABATO
La quiete dopo la tempesta e prima di essere noi i fautori della prossima
DOMENICA
E’ il campionato 2008.
E’ la terzultima di campionato.
E’ Val Resia-Rapid, però a campi invertiti.
Nessuno di voi sente una strana sensazione sottopelle, oltre al freddo pungente arrivato in questi giorni?
Un qualcosa di indefinito, dei piccoli segnali, l’idea di avere già vissuto una situazione simile.
Sì, non sono il solo?
Però non riuscite a comprendere dove o quando vi sia successo?
Permettetemi di esservi d’aiuto, lo faccio con piacere.
Non bisogna andare a scavare in qualche vita precedente o a desumere tra le ipotesi di possibili universi paralleli in cui tutto si è già verificato.
No, il gap temporale è molto più limitato.
Era un’uggiosa domenica ottobrina (il primo giorno del mese, volendo essere puntigliosi) del 2006…
Era la terzultima partita del campionato.
Era il Rapid la squadra che ci trovavamo di fronte?
Proprio così.
E’ una sensazione di deja vu quella che sta risalendo prepotentemente in voi, un po’ speculare forse perché in quell’occasione si giocò fuori casa mentre oggi siamo noi ad accogliere a Resia i nostri avversari.
Ma scommetto che non è solo deja vu quello che provate.
C’è anche qualche brivido ed un senso di attesa, perché quel giorno…
E’ il giorno in cui Save ha segnato il gol della matematica promozione in Seconda.
E’ quando ha “rappresentato” perfettamente la salita di categoria con la sua esultanza: una folle arrampicata sulle reti, su e su ed ancora su.
Abbiamo voglia di saltare ancora sulle reti (metaforiche) della classifica, vogliamo andare sempre più in alto.
Fino a dove?
Si vedrà, di domenica in domenica.
La storia va a (ri)cominciare, gustiamoci lo spettacolo, in attesa di scoprire quale sarà il finale.
Ssst, silenzio.
Scende il buio in sala, proprio come al cinema.
3 alla fine, come le posizioni da scalare per realizzare un sogno.
Come scrive Smrt su Msn:
NON POSSIAMO CONTROLLARE IL VENTO, MA POSSIAMO ORIENTARE LE VELE...
Parecchie novità in avvio: fuori Zano, Save e Alessio, partono fra i titolari Mauri, Thomas e Manu.
Ritorno al modulo classico, gli altri 8 che si schierano con loro sono Cusic, Marino, Cozzo, il Mimi, Cugnaggio, Mitraglia, Cap e Chuck.
Il mister del Rapid è in campo a comandare la difesa, il nostro mister è fuori dal campo (seppure praticamente appiccicato alla panchina) per squalifica e dunque si opta per la cabala.
Viene inserito come allenatore sulla distinta il Taco, uomo dal 100% di successi in carriera (una partita).
Ma vuoi mettere se quella partita è la prima di sempre che il Val Resia vincerà in Seconda categoria.
E la scelta pare azzeccata fin dall’inizio.
Nessuna fase di studio leopardiana, quindi matta e disperatissima, in apertura
PS la citazione colta è ripresa da un sms della Bionda di Save inviato in pieno sclero da esami di quinta superiore…
Palla al centro, palla in area e palla in rete… poi di nuovo palla al centro.
Ok, un minimo di spiegazione dettagliata ci sta.
Ottimo fraseggio, Manu riceve una bella palla in area e potrebbe anche calciare ma ritarda un attimo e la difesa rinviene.
Il piccolo opossum però è tignoso e va a disturbare, la palla rimane in zona dove arriva Cap, bomber come non mai quest’anno, che dice “Oplà, ci penso io” e con un piatto succulento per noi e indigesto per il Rapid mette fine a tutti i dubbi con il gol del vantaggio.
Il Rapid porta palla a centrocampo e si ritrova praticamente a dover cominciare i 90 minuti dell’incontro sotto di una rete.
Gli ospiti però non paiono demoralizzati e, per una decina di minuti, apportano una costante pressione.
Pressione?
E cos’è? Ah, sì, quella cosa che serve per gonfiare le gomme
Già, perché la difesa stoicamente, per non dire quasi spartanamente (nel senso dei 300 alle Termopili, anche l’anno scorso di questi tempi citazioni del genere fioccavano), resiste rimanendo più barricata dei vini che vende Toppano.
Mauri fa lo Spider Man quando vola a togliere ragnatela e pallone dall’incrocio dei pali.
Poco dopo ritroverà in area un poco simpatico ospite che calcia dalla media distanza, ma da buon portiere non lascia passare nulla visto che il precedentemente citato giocatore si è presentato sprovvisto dell’invito.
Il tiro è forte e serve un intervento in 2 tempi non propriamente annoverabile alla categoria “facile”.
Poco dopo Mauri si ripeterà volando in tuffo su una gran botta da fuori e annullando così un altro pericolo.
Superata la fase di sofferenza… ne arriva un’altra ma stavolta nettamente più fisica.
Il numero 7 del Rapid cesella volontariamente lo stampo del suo gomito addosso a Manu e può ringraziare il cielo se l’arbitro non nota questa palese scorrettezza.
E’ il campionato carnico, non il ring di Smackdown!
Piccolo Malic però si riprende subito e torna ad infastidire la difesa ospite con le sue insidiose puntate.
Spesso dovrà essere fermato con le “cattive” (anche se non estreme quanto la precedente) visto che si dimostra in notevole spolvero…
Giovannino prova a piazzare una punizione a 2 ma l’uomo che si stacca dalla barriera è bravo ad indovinare la tempistica e un po’ fortunato nella ribattuta quando salta di schiena.
Pericolo annullato.
Il Rapid ci prova con delle soluzioni da lontano accompagnati dai “Calcia” di Ale dalla panchina.
Risultato?
Delle scarpate altissime, quasi come quelle che Cugno “tira” con il suo Ragno.
Ale è un convinto sostenitore che qualora venga pronunciata la magica parolina in concomitanza con il tentativo di un avversario, essa lo induca SEMPRE all’errore.
Oh, sembrerà folle ma oggi ha avuto ragione lui.
E non lo ha fatto mica solo una volta.
Anche se non ha proseguito con il “rito” una volta sceso in campo.
Ricomincia il secondo tempo la stessa manica di sbandati che ha cominciato la prima frazione.
Perché sbandati?
Allora, fatto salvo Mattia fresco di accorciatura della zazzera e pochi altri, i più sembrano usciti da un centro di accoglienza Caritas.
Ghigne da lestofanti, barbe incolte, comportamenti poco raccomandabili.
Tra i possibili sosia di Thomas Milian competono alla grande il Mimi, Cugno e Thomas.
Comunque, torniamo a parlare di calcio.
Stavolta è il Rapid ad andare subito in rete.
Una serie di rimpalli fa arrivare il pallone giusto sui piedi di Ferraiuolo che dal limite dell’area calcia imparabilmente e porta i suoi al pareggio.
Ti potresti aspettare il Rapid che comincia a premere per rincorrere il terzo posto ed invece no.
La difesa è arcigna, con Cozzo e Mary per sempre Marino che lottano con gli attaccanti avversari, il Mimi dietro a… liberare l’area quando serve da buon libero,Maurizio attento sulle uscite.
In mezzo ronza su tutto ciò che si muove come un fastidioso mosquito (l’unico a non essere stato abbattuto dal freddo) Thomas, Cusic pedala su e giù per la fascia, Cap recupera palloni e fa l’uomo d’ordine, Chuck macina chilometri, Cugno lotta caparbiamente in fascia.
Davanti Manu sgattaiola furtivo come… esatto, un opossum mentre Mitraglia cerca di sparare in porta il pallone come da tradizione.
E’ sua la prima palla gol rossoblu della ripresa dopo una combinazione a 3 che aveva inizialmente coinvolto Cap e Manu, ma la mira è alta da posizione defilata.
Elio, quando si tratta di spingere, è decisamente propositivo finchè il fiato regge anche se gli manca l’ultimissimo dettaglio per risultare perfetto.
E’ lui a portare scompiglio per secondo nell’area del Rapid e calciare a rete, ma Chiandetti neutralizza bloccando.
In un paio di occasioni Elio sarà bravo a liberarsi degli uomini ma sbaglierà il passaggio finale vanificando il buon incipit dell’azione.
Peccato, ma meglio così che vederlo andare in gol (questione di scommesse!!!)
Il Rapid si rifà vivo con un tiro dalla lunga distanza (ma più che altro si trattava di una “spazzata”) che rimbalza insidiosamente a pochi passi da Mauri, attento a smanacciare in angolo evitando così di essere superato dalla traiettoria carognesca.
Elio potrebbe guadagnarsi il rigore ma su una scivolata dell’avversario, vuoi per preservare la propria incolumità o per cercare di arrivare in porta, deve compiere un balzo che però agevola la difesa.
Se non altro ci ha guadagnato in salute, l’intervento pareva piuttosto deciso.
La sosta di Ale ai box è servita per rimettere a punto la meccanica, altro che le cassiane FrrEri che bastano 4 innocue goccioline d’acqua e vanno in crisi.
Entra a rendere ancor più elevato il potenziale offensivo (3 punte, lui, Gio e Manu) e comincia a scaldare i motori con un paio di “donzie” delle sue.
Mentre è in panca deve aver fatto un paio di operazioni maTTemaTTiCChe (indovinate chi è che parla così) veloci quasi quanto i suoi scatti e, visto che Cap si era riavvicinato in classifica marcatori, ha pensato bene di andare in rete anche lui.
Esce anche Manu per Rossi (che rischierà grosso su una bruttissima scivolata, evitata anche lui elianamente con un salto) in un avvicendamento tra figli d’arte (senza dimenticare Cec fra gli stessi), in modo che Giovannino possa tornare stabilmente a ricoprire un ruolo avanzato.
Malic junior esce sotto una pioggia di applausi e con una bella collezione di botte prese nel contesto di una grande prova.
Parentesi qui, perché non saprei bene dove inserire la cosa e quindi lo faccio in un punto X, anche perchè poi magari corro il rischio di dimenticarmela…
Si parla spesso di errori arbitrali, oggi il fischietto designato ha diretto ottimamente la gara.
Torniamo ora ad Ale…
Partenza decentrata al 75’, messa in mostra di doti da triathleta (scatto alla Bolt, salto dell’ostacolo…umano e lancio… della palla) con deviazione di un avversario che finalmente non guasta ed anzi aiuta a superare l’estremo difensore ospite per il vantaggio.
Nel finale lancio lungo per Ale, il portiere prova ad anticiparlo disperatamente ma viene aggirato e vede il pallone calciato dallo stesso Ale rotolare lentamente verso la porta.
Solo che manca proprio quel pizzico di forza in più per siglare la doppietta: un difensore si precipita in scivolata e spazza in corner.
Il Rapid evita il tracollo ma solo momentaneamente.
Il calcio d’angolo viene battuto forse fin tropo frettolosamente visto il vantaggio ed il fatto di essere entrati nei minuti finali.
Ma non importa, perché la mediana (inteso come settore di gioco e non come una calciatrice infiltratasi abusivamente) recupera palla e riparte la 4x100 (anzi per 50, vista la zona di partenza sul campo) resiana.
Giovannino, cheto nella partita di domenica scorsa al capitolo realizzazioni, si è ben preparato alla disfida odierna guardandosi in loop per un gazilliardo di volte il seguito di Matrix.
E dunque anche lui è RELOADED, ricaricato, e Mitraglia piazza il colpo finale che fredda il Rapid.
Per lui non c’è neppure il tempo di abbozzare un’esultanza perché il numero 9, un individuo moralmente piccolo piccolo reduce dalla visione prolungata di Rocky, stende Gio con un gesto che definire pessimo è il minimo.
Solo che non è il bomber ad andare ko (Giovannino si rialza e termina la sua partita), bensì la sua squadra.

I giocatori del Val Resia sono tutti arzili e pimpanti (a parte uno stanchissimo - e bravissimo - Thomas che dichiara "Non mi ricordo neanche più quando ho giocato una partita per intero") e quindi…
…alzate delle reti, alzate delle FOTTUTISSIME reti perché, dopo il Save del 2006, c’è qualcun altro che ha voglia di scalarle.
Ma attenzione, non si tratta di un caso di follia isolata, no.
Il virus è contagioso!
Si diffonde a vista d’occhio.
Tutti i giocatori del Val Resia sono impazziti.
Guardate.
Lo fanno, lo fanno tutti assieme!
Cominciano a salire.
Si arrampicano e non si fermano più.
Chissà quando si fermeranno…
Ancora 2 domeniche e lo sapremo.
Perché, come scrisse Italo Calvino, la vita è un insieme di avvenimenti, di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

i centimetri che ci servono sono dappertutto sono intorno a noi.
Ce ne sono in ogni break della partita, ad ogni minuto, ad ogni secondo.
In questa squadra si combatte per un centimetro.
In questa squadra, massacriamo di fatica noi stessi . .
. . .e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro.
Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro....
. . .perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri. . .
. . .il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta!
FORZA RESIA FORZA RAGAZZI

Anonimo ha detto...

cazzo chi unque tu sia non copiarmi questi riti scaramantici che dopo porta male.... non dovevi inserirla tu...cazzo...

Anonimo ha detto...

ma dai basta che porti bene....SPERIAMO

Anonimo ha detto...

tra un'ora le squadre al campo, tra 2 ore l'inizio. sarà quello della fine? crediamoci tutti insieme e poi vedremo.....

Anonimo ha detto...

abbiamo vintoooooooooo! Bravi!!

Anonimo ha detto...

......forza ragazzi... un profeta ieri sera al campo ha detto ' con sei punti siamo su' e un alcolizzato invece da save parlava di animali....vedi tu...