giovedì 21 agosto 2008

EX

No, non inauguro alcuna rubrica dedicata ai cuori solitari o a quelli infranti.
L'articolo si apre parlando di una maledizione più insidiosa di quelle della prima luna, del forziere fantasma, dello scorpione di giada dei templari e del coniglio mannaro messe assieme.
Di quale parlo?
Ma di quella degli ex allenatori del Val Resia che vengono ad assistere alle partite.
Finalmente quest'anno, piano piano, vari tabù sono stati spezzati.
Il primo ad essere cancellato è stato quello di Otello Petris, un mister il cui nome è leagto a doppio filo a quello del campionato Carnico stesso.
Sta di fatto che tra stagione 2007 e 2008 ad ogni incontro cui presenziava, casalingo o in trasferta, puntualmente arrivava la batosta.
Fino alla partita contro l'Arta Terme.
L'avvistamento sugli spalti della sua fiammante polo verde era stato salutato con la "ricerca di chiavi" all'interno delle tasche.
Ma poi ci ha pensato il suo vecchio discepolo discolo Elio, forgiato attraverso il ramazzamento di foglie lungo la fascia limitrofa alle tribune del campo di Moggio, a piazzare a centro area l'assist su cui Cap si è avventato senza pietà per la retroguardia termale che ha portato alla vittoria.
E' stato poi il turno di Dante "A l'è di fa grup" Marcon.
Nel suo caso ha variato il rituale di arrivo alla partita in occasione del confronto interno con il Comeglians.
Dante è arrivato mezzora prima, dichiarando che lo aveva fatto appositamente per cercare di variare il dannato trend portasfiga.
Niente di più azzeccato ed infatti è arrivato un corroborante 3-1.
E poi è toccato anche al penultimo mister, Claudio Fortunato, per Val Resia - Ampezzo 1-0.
Quest'anno con lui non era mai andata dritta, tanto che l'articolo che segue era dovuto rimanere in cassetto per svariato tempo, in occasione di una sua visita con annessa vittoria.


Sabato 24/11/2007, dopo le trilogie del "Signore degli anelli" e di "Guerre stellari" si conclude anche quella di Claudio Fortunato al Val Resia.
Ma come era cominciato tutto? Torniamo indietro nel tempo.
Inverno 2005, presentazione della squadra.
Si apre un nuovo ciclo, acquisti importanti e l’arrivo di un nuovo allenatore.
Di lui si sa poco: molte esperienze con formazioni del campionato regionale ed il fiore all’occhiello di avere guidato il Tavagnacco femminile durante il primo anno di serie A.
Il "mister" si presenta, in modo classico ed austero: "Buongiorno a tutti, mi chiamo Claudio Fortunato…"
Non passano nemmeno 20 secondi ed il suo battesimo resiano è già portato a termine.
Qualcuno (chissà chi…), seppur con i neuroni ancora provati da un sabato sera festaiolo e un arrivo alla presentazione con la canonica mezzora di ritardo (alle superstar si può concedere. Ma soprattutto non si può inserire una cerimonia del genere di domenica mattina e Roberto "IL Killer" Degli Uomini), attua la seguente elucubrazione: "Fortunato… Fortunato… BOTE DI CUL".
Neppure il tempo di giungere dalla Dorina per il pranzo che il passaparola aveva già sortito i suoi nefasti effetti.
Debutto assoluto nel Carnico per lui in uno dei derby più accesi: Pontebbana – Val Resia sul neutro di Chiusaforte.
Il mister si presenta in modo impeccabile.
Completo monocromatico, camicia bianca, occhialetto da sole tattico. Manca solo la cravatta.
Chi è in tribuna resta basito.
Mai visto da queste parti un tale sfoggio di eleganza in panca.
Parola d’ordine del mister: state tranquilli in campo, che se c’è da parlare con l’arbitro ci penso io.
Tiene addirittura calmi i suoi, robe che a queste latitudini non si vedevano da anni (nell’ipotesi che mai fossero capitate. Sembrano lontani i tempi del tag team di wrestling Cugno – Rugaz. Chi c’era a vedere Moggese – Val Resia Under 20 finita 3-3 sa. Memorabile quel Madot… Arriva dal lavoro a secondo tempo iniziato, si reca in spogliatoio a cambiarsi con flemma e abituale scazzo. Esce, entra (in campo), ne piazza 3 dentro il sacco e poi si fa espellere. Memorabile!).
Comunque, il derby se lo aggiudicano i rivali di sempre tra il rosicamento collettivo (gol vittoria di Cescutti…).
Seconda partita, vai di cambio di registro.
Ecco la divisa che lo renderà riconoscibilissimo durante tutto il suo triennio: tuta sportiva.
C’è il sigaro di Lippi, la sciarpa annodata di Mancini e il giaccone Legea di "Bote".
Il mister però non tiene fede al suo nomignolo e nel corso del primo anno vedrà la squadra falcidiata dagli infortuni.
I primi 3 punti vengono conquistati alla quarta di campionato, la settimana successiva a quando il Pudi ci lascia.
La dedica della vittoria è ancora più bella ripensando a chi iscrive il suo nome nel tabellino marcatori di quella giornata.
La stagione vede la squadra passare da buoni momenti a sconfitte (ma soprattutto, come anticipato precedentemente, infortuni a go go.), i risultati si alternano e la classifica finale recita terzultimo posto con 27 punti in 24 incontri, frutto di 8 vittorie, 3 pareggi e 13 sconfitte.
I gol segnati sono 38, quelli subiti 49.
Da segnalare però una mesata estiva in cui le squadre prime della classe in quel periodo si sono prese tutte una bella ripassata.
E’ stato un anno di transizione, ma soprattutto di lavoro per plasmare la squadra.
E dopo tanto sgobbare, che si fa? Si passa ad incassare!
Ed infatti…
Campionato 2006, inizia una annata indimenticabile per tutti.
Arriva poi l’introduzione di un altro suo pezzo forte.
Propugna a più non posso l’applicazione della gabbia, non tanto in fase difensiva ma quella per rinchiudere al sabato sera la banda di matti che allena, evitando pericolose escursioni nei bar più malfamati di Caracas… ops, volevo dire nei locali meglio forniti di Resia.
Si improvvisa "sergente DE FERO" quando raddoppia le squalifiche dei suoi cacciati per motivi banali (proteste, reazioni).
La mazza da baseball regalatagli l’anno precedente per il compleanno deve averlo esaltato.
Come il Cosmi dei tempi d’oro perugini (ma con qualche capello in più, seppure non troppi) minaccia di spezzare gambe un po’ a chiunque, ma è molto più esigente del suo blasonato collega.
Questo si limitava a richiedere una corretta esecuzione dei cross, Fortunato ESIGE che non si sbaglino contorte esecuzioni di figure e schemi complessi quali la "gabbia", la diagonale, l’incrocio e lo scarico indietro (qualcuno ha nominato Alessio?).
Parte l’operazione "Redimiamo Cec (o, come prediligeva chiamarlo il mister "Stara minjestra") dalle sue cattive frequentazioni" (quelle con la bandierina del corner verso cui prediligeva puntare, snobbando l’area di rigore).
Va poi detto che a guidare la squadra in termini di reti segnate c’è quel ribelle anarchico di Giovannino Micelli.
Più il mister prova a decentrarlo ed arretrarlo sulla fascia sinistra, più lui si piazza al centro dell’attacco e dà sfogo al suo vizietto di far terminare il balon in fondo al sacco.
Sregolatezza e sregolatezza, ma la convivenza funziona.
Il gol della promozione matematica glielo sigla Save, quello che l’anno precedente Fortunato aveva ribattezzato il "Gattuso biondo" e non gli aveva fatto rivestire (causa necessità) solamente il ruolo di portiere.
Sarà per questo che a Raveo si è trovato lì davanti, faccia a faccia con il portiere, o che ogni tanto parte palla al piede dalla difesa per qualche scorrazzata verso altri lidi più avanzati.
C’è chi si perde l’ultima partita per avere smaccatamente dimostrato un eccessivo apprezzamento delle idee tattiche, battendo le mani a scena aperta in quel di Sappada.
Va bene cercare di entrare nelle sue grazie, ma l’eccessivo servilismo non è apprezzato dal tecnico di Pradielis (oh, inutile che lo cerchiate con "GoogleMaps", non ve lo trova).
Qualcuno ha nominato Cusic come colpevole? Magari il piccolo scricciolo (ai tempi non era ancora un opossum) lo faceva per riscaldarsi le mani dal freddo, dovendo attendere la conclusione dell’incontro per fare sosta in grappoteca da Franz, ed è stato frainteso.
La gara con l’Amaro è il perfetto happy ending di un 2006 da librone dei ricordi.
Prima storica promozione in Seconda e primi anche in classifica, che si può volere di più dalla vita?
Un Lucano?
Al chiosco c’era anche quello assieme a molte altre bottiglie, durante i festeggiamenti.
E che cavolo, dopo un’intera stagione a rimanere (quasi) ogni sabato ligi ai dettami del mister, ci sta.
Durante la gita a Budapest c’è invece chi ragiona su un’ottica di lungo periodo e corteggia la figlia del mister nel tentativo di garantirsi il contratto a tempo indet… ehm, il posto da titolare per la stagione seguente più viaggi gratuiti sugli autobus di linea Saf e biglietti in parterre per la Snaidero basket dove milita il figlio Andrea.
Non c’è due senza tre ed eccolo nel 2007 ripresentarsi al comando dell’armata rossoblu.
C’è uno storico esordio nel campionato di Seconda categoria da disputare e questo gli basta per dire no alle sirene cedarchine (sirene? Tra i monti di Arta? Devono essere rimaste spiaggiate lassù nell’era mesozoica, perché ora come ora il mare mi pare non ci sia).
Porta con sé a giocare il vicino di casa, uno strano personaggio che gira in gonna (kilt, si chiama kilt!) e finalmente riesce a "farsi comprare" Roberto Toppano dopo anni ed anni di inseguimenti.
La prima vittoria in Seconda gliela scippa il Taco, perché lui, in quanto squalificato, è a bordo rete a coordinare la squadra.
Durante questa annata si metterà in mostra per le sue doti di veggente.
Un mese prima dell’incontro di ritorno con l’Edera capolista gira per la valle sbandierando ai 4 venti: "A Enemonzo vinciamo, ci metto la firma".
Molti lo guardano straniti ma alla fine si rivelerà davvero un rabdomante, Manente (dove procurava le felpe), claudicante, veggente o quel che è.
Vanna Marchi lo contatta per sostituire l’ormai espatriato mago do Nascimiento
Per quasi tutto il campionato, fatti i dovuti calcoli matematici (con il profeta? E li avrà scritti con il gesso sulla lavagna degli spogliatoi, quella che rompe con un calcione dopo l’incontro di ritorno con il Comeglians), ritiene che 25 punti siano necessari per la salvezza.
Ha ragione anche a questo giro, con 24 si va allo spareggio.
Come è andato a finire?
Dai, non prendete in giro nessuno stavolta.
Già lo sapete, il triennio termina con una bellissima, esaltante salvezza.
Oltre che come mister, in questi anni ha dato una mano anche al settore acquisti.
Va detto che non tutti quelli che ha portato al campo sono stati apprezzati.
Non è una polemica, è la verità.
Quanto hanno rotto le scatole i cosi lì, gli extracomunitari…
Come chi?
Quelli senza permesso di soggiorno, gli abusivi che "riposavano" nel buio del magazzino.
I cinesini, no? Quelli che usava per "disegnare" i percorsi.
Per fortuna ci ha pensato Cap a scrivere la parola "Fine" dopo lo spareggio, con un lancio liberatore dentro al fiume.
Dei cinesini, non di Fortu.
E adesso che la maledizione è spezzata, torna pure a trovarci.
PS occhio che al cancello Ferruccio è un guardiano più severo di Cerbero e non fa sconti a nessuno, sono tre euro di biglietto.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Malesk... Dimentichi (come presenza al campo) il GRANDISSIMO TOSONI e Malich Senior.... e domenica in sagra a Oseacco è ricomparso dopo tanti anni (17 per l'esattezza) Salvo Tortora mister del Val Resia negli anni 90 e 91

Anonimo ha detto...

Malesk... Dimentichi (come presenza al campo) il GRANDISSIMO TOSONI e Malich Senior.... e domenica in sagra a Oseacco è ricomparso dopo tanti anni (17 per l'esattezza) Salvo Tortora mister del Val Resia negli anni 90 e 91

Malesk ha detto...

Ma loro due sono dei fedelissimi: assistono praticamente ad ogni partita ed inoltre la loro presenza non coincideva matematicamente con una sconfitta.
Tutto qui, non volevo certo ometterli!

Anonimo ha detto...

Complimenti Malesk!!!!

IlPres

Anonimo ha detto...

c'è e ci sarà solo e sempre un mister! 42 forever

Anonimo ha detto...

che dire malesk sei un artista... che articolo...complimenti ciack

Anonimo ha detto...

insomma il prossimo anno è di nuovo sulla panchina del Val Resia. Mah.... contenti voi....

Malesk ha detto...

Non mi sembra ci sia scritto da nessuna parte questa cosa del rientro di Fortunato ad allenare il Val Resia.
Il pezzo qui sopra era già pronto a dicembre 2007, solo che poi l'occasione giusta per pubblicarlo è sempre "sfuggita" via.
Se invece possiedi una sfera di cristallo in cui vedi il futuro, beh allora quasi quasi ti chiedo la prossima combinazione vincente del superenalotto.

Anonimo ha detto...

guarda....... è il mio intuito! aspettiamo e poi vediamo chi ha ragione..... intanto godiamoci il girone di ritorno e tifiamo tutti assieme la nostra squadra del cuore. FORZA RESIA per sempre!